Istituzioni ed economia
Una Repubblica per finta
A distanza di settantasette anni, si può immaginare che molti italiani che nel 1946 scelsero la Repubblica, oggi avrebbero pentimento e rimorso di non avere scommesso su una monarchia costituzionale, per così dire, “einaudiana”, delineata dal futuro Presidente della Repubblica
Nigel Farage ha ammesso in una recente intervista alla BBC che la Brexit è stata un disastro. Questo è il fatto, riassunto per come lo hanno riportato nei titoli i mass media: come spesso succede, anche stavolta i titoli hanno semplificato e rimosso “il superfluo”; e così chi non ha letto oltre probabilmente ha capito il contrario di quello che significa la notizia.
Sono secoli che si aspetta o profetizza la fine del capitalismo e si leggono singolari storie sul fallimento del sistema di libero scambio che ha trasformato, in meglio, la vita di miliardi di persone sul pianeta Terra. Con l’avvento dalla rivoluzione industriale la dimensione economica del mercato ha modificato radicalmente l’esistenza di uomini e donne.
“Il sindaco d'Italia” è anzitutto una grande trovata sul piano del marketing politico-istituzionale: solletica la mentalità strapaesana e campanilistica prevalente nel Belpaese.
Scaroni, uno scandalo italiano. La presidenza dell’Enel per l’amico di Putin al servizio di Gazprom
La nomina di Paolo Scaroni a presidente dell’ENEL è un vero scandalo italiano. Non bisogna avere paura delle parole, bisognerebbe invece averne di cosa rappresentano.
Tra poche settimane la Turchia va al voto per scegliere il suo Parlamento, con il partito di Erdogan che dopo molti anni rischia di non vincere la sfida elettorale. C’è uno scenario di cui non sentiamo mai parlare,
Il berlusconismo è stato un fenomeno eccezionale, come il suo irripetibile protagonista, ma ha anticipato dinamiche che i processi di personalizzazione politica legati ai nuovi sistemi di comunicazione di massa hanno negli anni successivi replicato su larga scala, in Italia e fuori dall’Italia.
Progetto e soldi europei. L'attuazione del PNRR non è un problema dell'Italia, ma dell’Ue
Quello che stupisce di più, quando si sente parlare dei ritardi del PNRR italiano, è il modo in cui è inquadrata la questione, dall’ultimo dei giornali locali fino alla massima carica dello Stato: sarebbe come se mettessimo una cornice intorno a un particolare della Cappella Sistina, e ci dimenticassimo che tutto intorno a quel punto c’è molto altro da guardare per capire quello che stiamo vedendo.