Istituzioni ed economia
L'Ucraina siamo noi!
Un sussulto dell'Unione europea è indispensabile. Per non consegnare nuovamente l'Europa a persone "ragionevoli" che, sognando una nuova Yalta, hanno già decretato che gli Ucraini hanno solo il diritto di abbandonare gli ideali dello stato di diritto, della libertà e della democrazia e di sottomettersi a un modello di una dittatura camuffata con delle "pezze" democratiche.
Leggi tutto...Il 'Cigno Nero' e l'Unione Monetaria: stiamo facendo troppa o troppo poca austerità?
Il nostro governo qualche settimana fa ha attribuito la riduzione dello spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi alle politiche di stabilità e ai provvedimenti assunti in questi mesi in Italia. L’opinione prevalente tra gli «addetti ai lavori», però, è un po' diversa: la riduzione dello spread era ed è soprattutto merito degli interventi della BCE e delle dichiarazioni di Draghi. C'entrano poco le larghe intese nostrane e l'impegno a mantenere la stabilità più o meno formale dei conti pubblici.
Leggi tutto...Con un accorgimento, l'Italicum può avere gli stessi effetti sistemici (assicurare cioè una maggioranza certa), ma rispondere maggiormente alle esigenze degli elettori di scegliere i propri rappresentanti. Non è il sistema che preferiamo (restiamo uninominalisti convinti), ma è un tentativo di migliorare l'impianto della legge in campo, quella sulla quale c'è un accordo di massima tra le principali forze politiche. Per evitare però che la tenuta dell'accordo prevalga su qualsiasi considerazione di merito, è necessario che l'Italicum superi la sua ambiguità principale: la predeterminazione quasi totale degli eletti. Vediamo come si può migliorare.
Leggi tutto...L'Italicum consegue senza dubbio un obiettivo importante, assicura cioè una maggioranza certa a chi vince le elezioni. Prevedendo un eventuale turno di ballottaggio, aumenta il grado di legittimità democratica del premio di maggioranza. Ma la proposta di legge elettorale avanzata da Matteo Renzi e Silvio Berlusconi ha un vulnus enorme: concede addirittura meno libertà agli elettori di determinare gli eletti rispetto al Porcellum.
Leggi tutto...Nel 2014 Italia e Spagna ancora deboli, parola di FMI
Tempo di previsione per il Fondo Monetario Internazionale: secondo il World Economic Outlook appena pubblicato, la buona notizia è il rafforzamento dell'attività economica globale nel 2013 (che più 3% rispetto al 2012), leggermente migliore di quanto già anticipato lo scorso ottobre. Le cose dovrebbe migliorare ulteriormente nel prossimo biennio (soprattutto in virtù della ripresa nelle principali economie avanzate, Stati Uniti in primis), con il 2014 in crescita del 3,7% e il 2015 al 3,9.
Leggi tutto...Mi auguro che quando sarà meglio definita la proposta odierna del ministro Enrico Giovannini in materia di pensioni, emerga chiaramente che si tratta di uno strumento temporaneo, meno oneroso per le casse dello Stato dei prepensionamenti e delle norme salva-esodati, rivolto a tutelare chi perde il lavoro in prossimità della pensione. Sarebbe sbagliata - e pericolosa per la nostra credibilità internazionale - una misura di carattere generale.
Leggi tutto...Al centro del meccanismo dell'Italicum c'è il riparto nazionale dei seggi. A qualcuno deve essere sembrato l'uovo di Colombo. E se invece si fosse fatta una frittata? Il potere di ricatto dei partitini, che il segretario del Pd ha ripetuto in più occasioni, sino alle sue ultime dichiarazioni, di voler eliminare, in questo modo rischia di essere riconfermato. E non vale più di tanto l'argomento che questo potere di ricatto sarebbe neutralizzato dalle soglie di sbarramento, indubbiamente più severe rispetto al Porcellum.
Leggi tutto...In una repubblica parlamentare, preferisco il proporzionale
E' da almeno 20 anni che in Italia si discute di legge elettorale seguendo tre totem apparentemente indiscutibili: la "governabilità", la "stabilità" e il "no al proporzionale" considerato dai più l'antidoto per eccellenza ai primi due.
La ragione di questo approccio è una reazione, un po' isterica e irrazionale, al sistema di potere che ha governato il paese durante la cosiddetta Prima Repubblica. Quel sistema, lo ricordo per gli smemorati, si reggeva sul presupposto (politico, storico e di rapporti internazionali) che il PCI non potesse governare e che la DC fosse il perno del sistema intorno al quale, con diversi più piccoli alleati che cambiavano nel tempo, costruire dei governi brevi che potessero rispecchiare i microequilibri politici del momento. Una palude immobile e insieme ipercinetica, con esecutivi che hanno sempre visto la DC dare le carte, ma che sono durati, in media, circa 8 mesi.