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Come ogni quattro anni, le Olimpiadi accendono un dibattito sulla natura militare dei gruppi sportivi italiani. A Rio, su 297 atleti italiani convocati, ben il 59% è parte di un gruppo militare o di un corpo civile dello Stato. Gli “atleti di stato” sono una tradizione che nasce quasi in contemporanea con le olimpiadi moderne e sono ormai, almeno in occidente, una caratteristica piuttosto rara.
Leggi tutto...Finalmente posso dirlo. Da torinese, lettrice e appassionata di libri, oltre che da persona che lavora nel mondo dell’arte e della cultura da più di vent’anni (in maniera del tutto indipendente), devo confessare che spesso e volentieri ultimamente, e in tempi non sospetti, ho disertato il Salone del Libro, e non solo per la confusione e il caos generale che vi regnavano.
Leggi tutto...Mi sono seduto dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano già occupati, recita un noto verso di Bertolt Brecht. Chi non si è mai identificato, almeno una volta nella sua vita, in queste parole? Viviamo in tempi particolarmente difficili e violenti, se non oscuri, in cui a volte è difficile immaginare il futuro che ci aspetta. Uno spettro si aggira per l’Europa, ma, sicuramente qualcuno lo avrà già detto, non è quello di Marx, bensì il terrore.
Leggi tutto...Non troppo tempo fa, la cronaca ‘etnica’ era affidata a blog specializzati nel collezionare tutti i crimini degli immigrati. Ovvero, fatti più o meno verificabili appartenenti alla cronaca locale, spesso estera, che di norma non finirebbero mai su carta o in un tg. Questa nicchia tra lo pseudo-giornalismo e la pura propaganda è sempre stata un mondo a sé, finché non ha finito col contaminare l’informazione mainstream.
Leggi tutto...A Clockwork Orange, di Anthony Burgess, è uno dei romanzi che maggiormente ha segnato l’immaginario della generazione nata nel dopoguerra. Esso rappresenta l’idea che la capacità di commettere violenza estrema, presente in via potenziale all’interno del tessuto connettivo della persona umana, possa svilupparsi liberamente in presenza di condizioni esistenziali quali il disprezzo per gli altri, l’asocialità, la non progettualità, il vuoto dei valori.
Leggi tutto...Monaco, Nizza, Bruxelles e le altre: il terrorismo della comunicazione
Sono tedesco, Allah è grande. Le parole dell'uomo, del ragazzo che ha tenuto in scacco per ore una città di un milione di abitanti, uccidendo nove persone compreso se stesso, risuonano, nella loro tragica incoerenza, nei cervelli di tutti noi, lasciandoci attoniti, incapaci di dare un giudizio razionale. Sono parole che le fonti ufficiali della polizia tedesca non confermano.
Leggi tutto...Nonostante il titolo, il tema di questo articolo non è che cosa resterà degli anni ottanta. Capita a volte di rileggere libri che si sono letti da ragazzini e capita di capirli meglio. Sia perché da adulti si dispone di più strumenti concettuali, ma anche, a volte, perché al mutare dei tempi e degli umori storici, certe cose appaiono più attuali. È il caso, ahimè, di 1984 di George Orwell.
Leggi tutto...Sembrerà paradossale, ma sono giunto alla conclusione che, almeno in Italia, dovremmo smettere di utilizzare il termine ‘liberale’ per identificare quel filone culturale che ha, tra i suoi padri spirituali, i libri e gli scritti di Smith, Hayek ed Einaudi. La prima ragione consiste nel fatto che oggi il termine ‘liberale’ non identifica più un univoco modello interpretativo della realtà.
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