Editoriale
Alla fine l’imponderabile è avvenuto: la tassa sui dispositivi di memorizzazione, eufemisticamente definita “equo compenso sulla copia privata”, è stata traslata sui consumatori. Ha cominciato Apple, che ha aggiornato i listini incorporando il balzello nel prezzo finale dei prodotti. Chi l’avrebbe mai immaginato? D’altronde, era mai successo che a un aumento delle accise su alcolici, tabacchi o carburanti seguisse un aumento dei prezzi al consumo dei medesimi?
Leggi tutto...Democrazia minima. Una riforma intossicata dai professionisti dell'anti-Casta
La riforma costituzionale è stata accolta ieri nell'aula del Senato dal solito casino interno - prevedibile e "telefonato", secondo lo stile della legislatura - e dal solito casino esterno, con il Corriere della Sera (non Dagospia) che sobriamente titolava "I futuri senatori già pensano ai loro portaborse", scoprendo con meraviglia che i costi di funzionamento del Senato potranno pur essere proporzionati al ruolo e alla dimensione del nuovo organo istituzionale, ma non coroneranno il sogno di una democrazia no cost.
Leggi tutto...Domenica, tredicesimo giorno di guerra. A Gaza, la giornata più sanguinosa. Giornata controversa anche sul fronte mediatico. La guerra si combatte anche lì. Si combatte soprattutto lì: i cadaveri dei palestinesi contro gli argomenti degli israeliani. Argomenti giusti, forti se non per quel "ma", che si chiama sangue della popolazione civile.
Leggi tutto...Erano passate poche ore dal nulla di fatto sulla nomina della nuova Mrs Pesc, quando l'uno-due dell'avvio delle operazioni di terra da parte dell'esercito israeliano a Gaza e l'abbattimento "involontario" di un volo di linea da parte delle milizie filo-russe nell'est Ucraina ha reso evidente e quanto mai umiliante la sproporzione tra la misura della politica estera e di sicurezza dell'Ue e la dismisura dei conflitti in cui finisce imprigionata la vocazione "pacifista" delle istituzioni brussellesi e delle cancellerie europee, a partire da quella tedesca.
Leggi tutto...L’Europa sospinta dal ciclone del rinnovamento renziano ha preso un verso così radicalmente altro da ricordarci il verso dell’Italia democristiana. L’Italia dai colori seppiati dei governi all-inclusive e senza scopo, quelli della farsa sfacciata recitata per passare il tempo stando al governo senza governare, occupando ruoli autorevoli senza essere autorevoli, simulando dinamiche politiche così convulse da non poter scaturire in altro che nell’immobilità.
Leggi tutto...Il senso di Renzi per il tempo
Renzi ha bisogno di tempo. Il passaggio retorico dai cento ai mille giorni, dalla logica del tutto-e-subito e dei crono-programmi propagandistici a un orizzonte di legislatura potrebbe non essere un segno delle incipienti difficoltà dell'azione di governo, ma anche una prova di serietà.
Leggi tutto...Tu hai ucciso mio fratello
Tu hai ucciso mio fratello. Tu hai distrutto la mia famiglia e la mia casa. Ma tu mi hai rubato la terra e mi hai recintato in un cortile desertico con un muro invalicabile, e mi hai costretto a chiederti il permesso anche per lavorare. Si, ma tu vivi per uccidermi, e uccidere i miei bambini, fai saltare in aria persone innocenti, vuoi che scompaia, mentre io voglio solo fare la mia vita come una persona normale in un paese normale: voglio prendere l'autobus per andare a lavoro, voglio sedermi con gli amici al bar. Voglio farlo senza essere costretto a pensare ogni minuto che quel minuto potrebbe essere l’ultimo, perché tu sei salito sul mio stesso autobus con una bomba attaccata alla pancia e l’hai fatto per fare esplodere me che non sai nemmeno chi sia.
Leggi tutto...Dopo la sentenza di condanna, Errani si è dimesso, e il Pd anziché ringraziarlo del gesto di responsabilità e augurargli di ribaltare in Cassazione l'esito dell'appello, ha fatto una cosa, a prima vista, molto "berlusconiana". Ha detto di credere nella sua innocenza e di volerla difendere anche contro la sentenza dei giudici, invitandolo a ritirare le dimissioni.
Il fatto che le parole più nette e, per così dire, personali siano state quelle dei bersaniani - e dello stesso Bersani - non toglie che l'invito alla marcia indietro sia giunto dalla segreteria del PD al gran completo e che lo stesso premier si sia schierato alla fine da parte di Errani (con un argomento, invero, quello della presunzione di innocenza fino a condanna definitiva, più formale e meno compromettente di quello di altri suoi colleghi di partito).