Diritto e libertà
#JeSuisCharlie/.7 E ora? Per una politica laica di integrazione religiosa
I drammatici fatti del 7-9 gennaio a Parigi hanno riacceso l'attenzione dell'opinione pubblica europea sul terrorismo di matrice religiosa che – da ormai quasi tre lustri – colpisce in modo irregolare e con inaudita ferocia obbiettivi civili del mondo occidentale. Forse sottovalutando l'importanza della strage di Atocha alcuni commentatori hanno parlato di un "11 settembre europeo".
Leggi tutto...#JeSuisCharlie/.5 Essere o non essere Charlie? Un'antica domanda sui limiti della libertà
Nel giro di poco c'è stata una polarizzazione delle posizioni, espresse principalmente on-line, in quelli che dicono "Io sono Charlie" e quelli che invece "Io no". Indipendentemente dal fatto che probabilmente significa soltanto che un mondo sempre più interconnesso permette al singolo di esprimere la propria ignoranza travestendola da impegno sociale, ragioniamo su che cosa dovrebbe significare essere o non essere Charlie.
Leggi tutto...Licenziare gli assenteisti si può, ma non si fa
Quelli che seguono sono gli articoli della legge che prevede il licenziamento per i dipendenti pubblici in una molteplicità di circostanze (compresa la giustificazione dell'assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa) e gravi sanzioni per i medici che producono false certificazioni di malattia. Se la legge esiste, è necessario approfondire le ragioni per le quali risulta completamente inapplicata.
Leggi tutto...Eataly a Expo, un caso esemplare. Non di malaffare, ma di cattiva coscienza
Eataly sbarca a Expo senza gara e va bene così – perché è l'unica rete italiana globale di food retail. E perché, aggiunge Farinetti, non si può fare un "appalto sulla qualità del vitello tonnato". Cantone ha chiesto di vedere le carte e le vedrà, ma riconosce che la corazzata del gusto "rappresenta l'Italia quanto gli spaghetti e la pizza" e quindi probabilmente tutto finirà – è il caso di dirlo – a tarallucci e vino.
Leggi tutto...Le parole sono importanti, in quest'epoca "confusa" soprattutto. Vale, quindi, la pena soffermarsi sull'affermazione secondo cui la sezione "Amministrazione Trasparente", prevista per il sito web di una serie di soggetti pubblici dal d.lgs. n. 33/2013, permetterebbe la "totale accessibilità delle informazioni sul modello del Freedom of information Act statunitense".
Leggi tutto...Trasparenza della Pubblica Amministrazione e controllo dal basso: il diritto di accesso civico
Con il Decreto legge n.33 del 14 marzo 2013, pubblicato in gazzetta ufficiale il 20 aprile, si riordina la disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Il legislatore ha inteso proseguire nell'opera già intrapresa dalla Legge n. 190/2012 (anticorruzione) ponendosi come obiettivo fondamentale quello di favorire la prevenzione della corruzione.
Leggi tutto...L’uso ideologico della corruzione
In Italia esistono purtroppo specifici incentivi istituzionali e culturali alla corruzione. In primo luogo, un eccesso di intermediazione burocratica e di discrezionalità nell'esercizio del potere pubblico e un difetto di fiducia morale nell'efficienza (e perfino nell'utilità pratica) della rule of law. I "vizi" dello Stato e quella di un'opinione pubblica diffidente del vantaggio che si potrebbe derivare da un rapporto onesto tra i fini e i mezzi di competizione sociale ed economica hanno portato a una corruzione endemica e in una certa misura strutturale.
Leggi tutto...Tra appalti e tangenti, la quantità di denaro coinvolto l'inchiesta "Mafia capitale" non sembra particolarmente rilevante rispetto agli altri grandi scandali scoperti dalla magistratura negli ultimi tempi, come lo scandalo EXPO e quello che ha riguardato il MOSE. Cominciamo con il dare un'occhiata ai bilanci di "29 giugno", il consorzio di cooperative di Salvatore Buzzi, la società che secondo i magistrati riceveva la gran parte degli appalti ottenuti tramite la corruzioni di funzionari pubblici.
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