Grillo davide casaleggio

Il M5S è Netflix, tutti gli altri Blockbuster. Parola di Davide Casaleggio, attuale capo dell'azienda privata Casaleggio Associati, che controlla e gestisce il "sistema operativo" del Movimento 5 Stelle. Quale testimonial peggiore per un'affermazione del genere?

Il giovane Casaleggio non ha meriti (ri)conosciuti, se non quello di essere figlio del defunto Gianroberto, ideologo dei 5 Stelle. Si sa poco o nulla del curriculum e, soprattutto, del suo reale valore professionale, politico e culturale.

Il giovane Casaleggio, divenuto leader per successione dinastica e ideologo per diritto ereditario, si muove infatti in linea perfetta con la regola italica per cui il "figlio di" ha il futuro assicurato con un "buon posto". Nel caso del figlio dell’ex capo dei Cinque Stelle, il “buon posto” consiste nella leadership politica del più grande partito italiano che lo porta ad ottenere la prima pagina del più importante giornale del nostro Paese, il Corriere della Sera.

Quale sia il merito di Casaleggio jr. nessuno lo sa. Ma vista la rilevanza della posizione, il riconoscimento del suo ruolo è una sorta di corvée che il Paese intero è tenuto a rendere al nuovo "signore" della politica italiana. Davide Casaleggio è l'emblema del nepotismo che ha inquinato per anni la pubblica amministrazione, l'industria e la politica italiana, l'ultimo dei moicani di una tradizione che ha ucciso il nostro paese e ha ammazzato nei giovani la voglia di studiare, fare impresa o ricerca.

E mentre i casi di "ereditieri politici" negli altri partiti vengono (giustamente) esposti alla pubblica gogna (spesso dagli stessi pentastellati), l'egemonia culturale grillina che ormai ha conquistato l'opinione pubblica italiana è riuscita a creare una vera e propria casta nella casta, per cui ci sono i "figli di" di Serie A, come Casaleggio appunto, e i "figli di" di Serie B, come De Luca Jr (balzato agli onori delle cronache per un presunto patto tra il padre governatore campano e Matteo Renzi per candidarlo alle prossime elezioni).

“Su Rousseau i nostri iscritti voteranno i candidati al Parlamento che finiranno nelle liste e anche il candidato premier”, dice Casaleggio Jr. Ma lui chi lo ha votato? Chi è? Perché parla a nome di un partito dalla scrivania di una Srl? Nessuno lo sa. E non c’è domanda che lo riguardi che non trovi risposta se non nel “è figlio di”.

Insomma, per restare in "tema digitale", Casaleggio Jr. è una videocassetta, anche mezza smagnetizzata. Altro che Netflix. Sapere che uno dei due partiti che si contenderanno la guida del paese si muove secondo logiche dinastiche è poco rassicurante per il futuro dei giovani italiani e non solo.

@querlu