In Italia, l’ultima grande epidemia di morbillo risale al 2002. In quell’occasione, nella sola Campania, su circa 40.000 bambini malati, ci sono stati più di 600 ricoveri ospedalieri, 15 encefaliti e 6 decessi. Basterebbe questo per ricordarci che il morbillo è una cosa seria. Anche se molti di noi lo ricordano come un evento sgradevole ma quasi ineluttabile al quale bisognava far fronte durante l’infanzia, non grave proprio perché molto comune, fino al 1963 (quando è stato introdotto il vaccino) il morbillo e le sue complicazioni uccidevano ogni anno nel mondo due milioni di bambini. Per farsi un’idea, secondo i dati dell’OMS la malaria nel 2012 ha ucciso 627.000 persone.

vaccino

Oggi il morbillo è ancora un problema serio ovunque i servizi sanitari sono carenti e le vaccinazioni meno accessibili, come per esempio nella Siria stremata dal conflitto in corso, in cui i casi sono in costante aumento (e non solo di morbillo: la poliomelite, debellata nel 1995, ha già contagiato quest’anno 80.000 bambini, secondo un recente rapporto di Save The Children).

Ma il morbillo rischia di tornare ad essere un problema serio anche laddove i servizi sanitari sono efficienti e le vaccinazioni disponibili, grazie al veicolo di contagio più subdolo e persistente: l’ignoranza. Nel 2012 la propaganda dei movimenti anti-vaccini ha provocato, nella sola Inghilterra, un drastico calo delle vaccinazioni (dal 92% all’87% di copertura) e una conseguente impennata dei casi di encefalite da morbillo.

L’idea che i vaccini provochino l’autismo è falsa, originata da una vera e propria truffa scientifica della quale abbiamo già parlato. Eppure è dura a morire, e ancora oggi c’è chi si procura quarti d’ora di celebrità a buon mercato vantandosi di rifiutare le vaccinazioni per i propri figli. Ed è di queste ore la notizia di un focolaio di contagio di morbillo a Manhattan, non esattamente un luogo della Terra con i servizi sanitari al collasso. L’ultimo caso negli Stati Uniti risaliva a dodici anni fa.

Il pericolo è reale, il rischio è percepito. E il rischio è percepito in maniera differente a seconda della distanza, nello spazio o nel tempo, dal pericolo reale. E’ questa la ragione per cui oggi, a distanza di anni dall’ultimo caso di morbillo segnalato in zona e a migliaia di chilometri dai posti nei quali di morbillo si continua a morire, l’eventualità di una relazione causa-effetto tra vaccini e autismo, per quanto indiscutibilmente falsa, può venire percepita come un pericolo maggiore del morbillo stesso. Ed è grazie a questa percezione distorta del rischio che la propaganda contro i vaccini, molto popolare anche dalle nostre parti, riesce a fare breccia nell’opinione pubblica.

@LaValleDelSiele