Il mondo non riavrà gli ebrei mansueti, caricati sui carri bestiame
Diritto e libertà

Per dire qualsiasi cosa su Israele c'è troppa storia da raccontare, troppi equivoci da chiarire.
Mi limito a dire che sono contento che gli ebrei non siano più quei vecchi mansueti che venivano caricati sui carri bestiame, quelle donne col fazzoletto che alzavano le mani spaventate, quei bambini scheletrici finiti dietro il filo spinato.
Sono contento che non debbano più sperare nella benevolenza di altri popoli (che siano tedeschi o arabi, spagnoli o turchi) per sopravvivere.
Sono contento che abbiano il loro stato, i loro cacciabombardieri, i loro sistemi antimissile, i loro servizi segreti e le loro carceri di massima sicurezza.
Sono contento che anche loro abbiano finalmente la possibilità di odiare chi gli ha fatto del male, di eccedere e sbagliare nelle loro reazioni, di non fidarsi più dei palestinesi dopo essere stati delusi mille volte. Tutti comportamenti che giudichiamo normali nei popoli "occidentali", razzisticamente naturali nei popoli "orientali" (palestinesi in primis), ma scandalosi negli ebrei.
Per troppi di noi, la lezione della Shoah doveva limitarsi a un buon proposito per il futuro da parte dei vecchi carnefici: "Siamo stati cattivi con i poveri ebrei, d'ora in poi invece saremo buoni con i poveri ebrei, ma restano pur sempre poveri ebrei".
La condizione supplice, dipendente, inferiore dell'ebreo non è stata scalfita in nulla dal tipo di narrazione che abbiamo fatto sulla Shoah.
E in fondo è proprio la condizione che gli ebrei erano abituati ad avere nell'Impero ottomano, motivo per cui dopo il 1920 i musulmani persero la testa nel vederli prima diventare loro pari nel mandato britannico, poi persino aspirare a un loro "focolare nazionale", infine fondare con la benedizione dell'ONU un vero e proprio stato.
Erano sempre stati "djimmi", servi maltrattabili a piacimento, costretti a pagare un riscatto per non essere ammazzati come bestie: a che titolo adesso diventavano presidenti, magistrati e generali di uno stato sovrano?
I compassionevoli europei che commemorano la Shoah e i collerici arabi che tuonano contro Israele hanno dunque un tratto in comune: in fondo rivogliono quei vecchietti curvi e quelle donne col fazzoletto, in fondo rivogliono degli ebrei in posizione di sudditanza.
Ebbene, penso proprio che non li riavranno e che è meglio se si abituano all'idea.
