Riace: due torti non fanno una ragione
Diritto e libertà
Sul caso del sindaco di Riace Mimmo Lucano, non esprimo un giudizio netto perché non ne ho e ammetto di non averne. Da quel che ho letto e mi hanno riferito, è un fatto acquisito che Lucano si sia adoperato da decenni per una buona e sana integrazione nel suo territorio.
È possibile, dalle notizie che ci sono, che abbia di proposito violato, eluso o "interpretato a modo suo" alcune leggi per arrivare ai suoi obiettivi nobili. Se lo ha fatto, a mio parere non va considerato un eroe o un disobbediente civile, banalmente perché non ha esplicitato la sua condotta e non ha compiuto un atto pubblico e dunque politico di "rottura" rispetto a leggi che considera ingiuste.
Se ha violato la legge, ha purtroppo commesso un reato e ne deve rispondere come ogni cittadino. Se non ha violato alcuna legge, come tutti speriamo, sarà dichiarato innocente. Attendiamo il corso della giustizia, da garantisti. E certamente da garantisti mettiamo seriamente in dubbio la proporzionalità della misura cautelativa dell'arresto e soprattutto la squallida esultanza del ministro degli Interni. Su questo bisogna difendere Lucano e i suoi diritti, non giustificarne gli eventuali reati (che, se commessi, erano tali anche quando al governo non c'era Salvini).
Ciò detto, a me questa vicenda suggerisce una riflessione ulteriore: un paese avanzato non ha bisogno di atti di eroismo o di disobbedienza civile da parte di un sindaco, né di sindaci che cercano sotterfugi ed escamotage per fini nobili. Il Sud in particolare è pieno di casi simili, di funzionari e ufficiali pubblici che "chiudono" un occhio e a volte due per aiutare quella o quell'altra famiglia in difficoltà, "addolcendo" leggi e regole.
Un paese avanzato ha invece bisogno di leggi e burocrazia adeguate al tempo e ai bisogni, anche rispetto a una grande questione epocale come la grande migrazione verso l'Europa. Violare la legge per favorire l'accoglienza e l'integrazione a me pare l'altra faccia della medaglia che sull'altro lato ha l'effige del razzista Salvini. Non va bene né l'una né l'altra cosa, sono due torti che si scontrano.