Abbiamo chiuso gli occhi e lavorando di fantasia abbiamo immaginato quel che avrebbe potuto dire, secondo noi di Strade, il sindaco di una Roma davvero Capitale di fronte alla grave crisi finanziaria che investe l'ente. Non accadrà, stando alle ultime dichiarazioni incomprensibili del sindaco Ignazio Marino.

imperatore marco aurelio

"Da domani e fino a quando non avremo superato le difficoltà, i 25mila dipendenti del Comune percepiranno l'80% dello stipendio, gli alti dirigenti il 50%, io zero. Ho imposto agli assessori di fare lo stesso, pena il venir meno del rapporto fiduciario tra me e loro, e ho invitato i presidenti di municipio, i consiglieri comunali e municipali a fare altrettanto. Nelle aziende private si tira la cinghia e lo stesso dovremo fare noi: spero che dipendenti e sindacati capiscano, i cittadini non capirebbero il contrario. Ho chiesto al governo nazionale di valutare l'ipotesi di un decreto-legge che mi autorizzi ad attuare queste misure di contenimento della spesa per il personale. Intanto lavoriamo da subito per ridurre pesantemente i troppi sprechi: non tollererò nemmeno una risma di carta di troppo, i dirigenti saranno responsabili. Venderemo asset per ridurre il debito, a cominciare da ACEA. Non tollereremo la cattiva pratica di non pagare il biglietto sui mezzi pubblici. In più, attiveremo subito modalità straordinarie per il disbrigo delle pratiche ancora aperte dei condoni edilizi, dal 1985 in poi: migliaia di cittadini pronti a pagare, vi pare possibile che il Comune non riesca a mettere un punto fermo? Ancora, stiamo cercando partner privati che vogliano con noi investire su un rilancio concreto del turismo in città, che ha perso purtroppo terreno rispetto alle grandi metropoli del mondo. Ma una cosa sia chiara: nessun servizio pubblico utile ai cittadini - ripeto, nessun servizio pubblico utile ai cittadini - sarà interrotto".