pamela prati grande

La continuità del Governo Conte con quello omonimo e precedente non è solo nella composizione e nelle scelte, ma nella logica sottesa alla natura dell’impresa, di cui le singole decisioni – a partire da quelle di bilancio - sono conseguenze necessitate e sostanzialmente inevitabili.

La politica italiana è imprigionata nella trappola populista e nelle sue caratteristiche principali, che sono essenzialmente due: la dissociazione tra la politica e il governo, cioè tra l'esercizio del diritto di voto e del dovere di responsabilità e l’abolizione per così dire “metodologica” – nella valutazione dell’impatto delle scelte e delle loro conseguenze - di qualunque dimensione di natura storica, a vantaggio di un domani politico sempre imminente (le prossime elezioni, il prossimo sondaggio, la prossima trasmissione televisiva…).

La politica populista è schiava del domani – del giorno, dell’ora, del minuto successivo – e indifferente al dopodomani, perché è un caleidoscopio dell’immaginario sociale e delle paure percepite, a cui non corrisponde un’effettiva realtà storica e in cui rilevano solo indici di ascolto, popolarità e gradimento di tipo sostanzialmente “mediatico”. Oggi vado in TV, faccio una diretta Facebook, lancio un sondaggio on line, e domani capisco se la cosa ha funzionato o non ha funzionato. I populisti sono inclini al lassismo finanziario e alla demagogia sociale per una ragione che non è ideologica (di destra o di sinistra, “fascista” o “comunista”), ma in certo senso “ontologica”, perché il populismo è la politica ridotta a sismografo, l’idea ad impressione, il popolo a pubblico, il governo a performance.

Nella sostanza lo scoop del governo Conte II e del ribaltamento della maggioranza che l’avvocato del popolo aveva impersonato fino al minuto prima che Salvini lo scaricasse dalla consolle del Papeete, ha la stessa verità del matrimonio tra Pamela Prati e Mark Caltagirone, che non è mai stato un fatto, ma a lungo una “notizia”, che ha funzionato in tanti “domani”, ma non ha per sua stessa natura alcun “dopodomani”.

@carmelopalma