Salvini Polizia

Pochi giorni fa Adriano Sofri parlava sul Foglio di un giudice che, avendo visitato un carcere, ne era rimasto sconvolto e ne aveva realizzato l'inutilità. L'orrore di celle striminzite, buie e maleodoranti gli aveva palesato l'impossibilità che da quei luoghi chiunque possa uscire migliorato.

L'altroieri il Ministro Salvini ha visitato il carcere di Piacenza. Io non so se il Ministro ha potuto vedere buchi squallidi e sovraffollati, la tirannia di pene spesso inutili ed eccessive e la sofferenza sempre e comunque presente della privazione di libertà. Vorrei sperare che, se ha "visto", non osi mai più dire che qualcuno deve marcire in prigione. Tuttavia molto probabilmente così non è: Salvini era lì per fare visita ad Angelo Peveri, per portare la sua solidarietà a un uomo condannato perché sparò, a poca distanza, in petto a un ladro immobilizzato e per dire che le leggi devono cambiare: per il Ministro serve una legge "seria" sulla legittima difesa.

Il Ministro non ha potuto e voluto, allora, vedere ciò che il giudice ha visto. Il Ministro è andato, al contrario, in quel carcere per esaltare quello che ha inorridito il magistrato. La legittimazione, la "giustezza" che Salvini attribuisce al gesto di Peveri non è altro che l'approvazione di una "giustizia" violenta, vendicativa e arbitraria, lo stesso tipo di giustizia violenta e vendicativa che si manifesta in condizioni detentive pietose, in condanne spesso ingiustificabilmente lunghe e in un inutile ricorrere quasi al solo carcere come pena.

Il Ministro non ha avuto gli occhi per vedere perché si era recato nel carcere di Piacenza unicamente per giustificare il tentato omicidio di un ladro e per promuovere una riforma sulla legittima difesa che ha come perno la vendetta. Tutto questo rientra perfettamente in una concezione perversa della giustizia che vede coincidere l'accusa con la verità, la pena con la vendetta. Alla luce di questa visione appare normale volersi fare giustizia già prima del processo, appare normale la gogna mediatica, appare normale sparare a sangue freddo a un ladro, appare normale giustificare chi lo ha fatto.

E a proposito di tutto ciò cosa ha detto l'Associazione Nazionale Magistrati? Ha redarguito Salvini (come anche ha fatto pochi giorni fa con Renzi) perché criticando le sentenze si delegittima la magistratura (non sia mai).