Andreste in piazza per pretendere la sperimentazione e la messa in produzione di un rivoluzionario motore a maionese? Messa in questi termini, probabilmente no. Eppure ci troviamo spesso ad avere a che fare con movimenti di opinione che sostengono teorie che forse all'orecchio suonano un po' meno bislacche (ad esempio, una misteriosa cura a base di cellule staminali mesenchimali), ma che hanno la stessa solidità scientifica di un motore che sostituisce la benzina con la maionese.

"E' tutta colpa delle multinazionali", un saggio breve di Luca Pautasso (acquistabile come libro elettronico a 1,99 euro), non pretende di indagare i meccanismi di formazione del consenso. Ma nel racconto surreale ma non troppo delle gesta di Gunter Gruber, un annoiato maestro di yoga della bassa Turingia, ci sono tutti gli ingredienti delle storie, vere, di molti ciarlatani di successo: "niente benzina, niente gasolio, niente CO2, niente inquinamento, niente raffinerie, niente petroliere, niente pozzi, niente petrolio, niente compagnie petrolifere, niente emiri, niente guerre. Solo uova, sale, limone, un niente di aceto". E come nelle storie vere dei ciarlatani di successo c'è il rifiuto per la verifica scientifica: "Eh, ma i professoroni vogliono vedere i progetti... loro! Vogliono visionare gli schemi... loro! Vogliono verificare i calcoli... loro! Non basta che abbia spiegato per filo e per segno come funziona il motore a maionese!"

E mentre il protagonista si trasforma in un guru in grado di portare in piazza migliaia di invasati, e i tribunali sentenziano in suo favore in base ad una pretesa inversione dell'onere della prova che abbiamo sperimentato fin troppo spesso dalle nostre parti, non riusciamo a non pensare a quanta strada sia riuscito a fare quel comico genovese dai capelli ricci che anni fa pubblicizzava, estatico, una palla magica per lavare i panni senza detersivo. E anche allora, come sempre, era tutta colpa delle multinazionali.

copertina patuasso