Come sarebbe il mondo, senza OGM? Per molti, sarebbe un posto migliore, in cui edeniche foreste e generose valli produrrebbero frutti a profusione, raggiungibili senza fatica da un'umanità purificata dei suoi eccessi tecnologici.

La realtà, come spesso accade, è un po' diversa: un'immagine di Genetic Literacy Project mostra come sarebbero alcuni ortaggi di uso comune se l'uomo non li avesse, nel corso dei millenni, modificati per renderli più produttivi, meno velenosi, più adatti all'uso umano. 

Genetica Tradotta

Da quando ha scoperto l'agricoltura, l'umanità ha sempre cercato di modificare le colture per farle rendere di più, per ottenere frutti dal sapore più gradevole, per produrre di più lavorando di meno; la terribile "ingegneria genetica" non è altro che la prosecuzione di questo processo con mezzi meno casuali, più veloci e più scientifici. Se, qualche millennio fa, qualcuno avesse invocato il "principio di precauzione", probabilmente la storia della nostra specie sarebbe stata ancora più travagliata di quanto la storia non ci insegni.

Quello che oggi consideriamo "naturale" e "sostenibile" è né più né meno che l'OGM di ieri: chiudere completamente la porta al biotech è una decisione antistorica prima ancora che antiscientifica, nociva soprattutto per quel "sud del mondo" che tanti anti-OGM dicono di voler aiutare.