mattarella macron grande

All’indomani della telefonata sperabilmente riparatoria tra Mattarella e Macron, è inevitabile osservare che chi continua a venderci le modifiche in senso presidenzialista della Costituzione come intervento d'architettura politico-istituzionale indifferibile, stia beneficiando – e molto probabilmente anche abusando – della “tutela di ultima istanza” di un Presidente della Repubblica che può permettersi di esercitarla proprio perché a capo di una Repubblica parlamentare e non semipresidenziale.

Peraltro si ricordi en passant che è la seconda volta che Mattarella si attiva per ricucire uno strappo coi francesi, ieri apertosi in seguito al dilettantismo antisistema dei pentastellati, oggi a causa di un atto di propagandismo sovranista dell’asse salvinian-meloniano e di una sovra-reazione dello stesso Macron.

L’elezione diretta del Capo dello Stato, com’è noto, è il cavallo di battaglia storico di missini, post-missini e, oggi, di Meloni e degli accoliti meloniani, per ragioni più “ideologiche” (è il “popolo”, romanticamente inteso, a dover eleggere direttamente il Capo dello Stato: il suffragio indiretto è considerato alla stregua di un’usurpazione antidemocratica istituzionalmente presentabile) che “pragmatiche” (se fosse, a-ideologicamente, la stabilizzazione del sistema il fine da perseguire, sarebbe necessaria ma anche sufficiente una più forte razionalizzazione del nostro parlamentarismo pensata sulla falsariga del modello tedesco).

Ma, quali che siano le ragioni sottese alla scelta dell’opzione semipresidenzialista, potremmo permettercelo davvero, il semipresidenzialismo? Un Capo dello Stato politicamente sovra-esposto, alla luce di tutti gli incendi spenti dal Quirinale negli ultimi trent'anni (anche) in virtù della sotto-esposizione politica degli inquilini che vi si sono succeduti, è – ce lo si chieda ancora una volta – un lusso che potremmo permetterci?

Certo, la stessa argomentazione appena usata per fare dell’allarmismo anti-presidenzialista si potrebbe ribaltare contro chi l’ha usata; si potrebbe sostenere, nella fattispecie, che è proprio la presenza tendenzialmente taciturna e permanentemente tranquillizzante di questi anziani sapienti e navigati, quasi dei capi spirituali che planano con grazia istituzionale sopra le bassezze delle linee di frattura politiche, a deresponsabilizzare, nell’ordine, i partiti nell'ambito dell'offerta politica, gli elettori nel segreto dell’urna e gli eletti nell'esercizio delle loro funzioni.

Venuti tragicamente meno i genitori, la prole contingentemente adolescente ma intimamente giudiziosa – e quello della giudiziosità adulterata dai fumi dell’adolescenza sembra essere lo stato mentale permanente dei cittadini-elettori italiani – tende a lasciar perdere la vodka alla pesca del discount e comincia a prendere confidenza coi concetti di scarsità delle risorse, responsabilità diretta e personale per le scelte fatte e via dicendo.

L’obiezione funzionerebbe senz’altro sul piano squisitamente logico; su quello più strettamente empirico, tuttavia, è facile constatare che gli italiani brillano nella designazione dei commander in chief tanto meno essa è diretta (quanti masanielli abbiamo scelto per acclamazione diretta, dal primissimo Masaniello in poi?) e tanto più essa è indiretta (Mattarella sarebbe mai riuscito a conquistare il favore della maggioranza dei cittadini, nell’ordalia del rito elettorale? E Draghi sarebbe mai finito a Palazzo Chigi in una circostanza che non fosse l’insediamento di un governo di salvezza nazionale patrocinato dallo stesso Mattarella?).

E poi, giusto per concludere con una provocazione, cosa ce ne facciamo di un semipresidenzialismo alla francese se abbiamo implementato quello all’italiana, il funzionalissimo semipresidenzialismo riluttante (o intermittente, per dirla più correttamente con Giovanni Sartori) qui descritto in maniera frammentaria e asistematica? Che strano paradosso: guarda a modelli istituzionali d’importazione giusto chi ha cumulato e ben capitalizzato un tesoretto elettorale con l’ossessione del made in Italy…