Schizofrenia normativa. Con il comma 11 dell'articolo 1 decreto-legge Destinazione Italia (il provvedimento che dovrebbe favorire gli investimenti nel nostro paese, ora al vaglio del Parlamento per la conversione in legge) viene chiuso il rubinetto degli incentivi alla miniera di carbone del Sulcis in Sardegna, peraltro soggetti nella forma attuale ad una procedura di infrazione comunitaria.

Ma non esultate: subito dopo, il rubinetto si riapre. I commi da 12 a 14 consentono alla Regione Sardegna di bandire una gara per la realizzazione nei pressi del giacimento di carbone del Sulcis di un nuovo impianto, dotato di CCS (cioè un'apposita sezione di per la cattura e lo stoccaggio dell'anidride carbonica prodotta. L'impianto godrà di una generosa rendita di posizione e un cospicuo sussidio pubblico: per 20 anni il Gestore dei servizi energetici S.p.a. dovrà per legge acquistare l'energia prodotta dall'impianto ad un prezzo pari a quello di mercato maggiorato di un incentivo fino a 30 euro per MWh. Come ha segnalato Carlo Stagnaro su Leoni Blog, sono più di 60 milioni di euro all'anno, 1 euro a cittadino italiano, per tenere in vita una produzione di energia anti-economica.

carbone

Non sarebbe meglio, con molte meno risorse e per meno anni, tutelare il reddito e l'occupabilità dei circa 500 lavoratori del Sulcis? Bisognerebbe avere il coraggio di dire e praticare verità, come scelse di fare Margaret Thatcher negli anni Ottanta nel Regno Unito: tenere in piedi una miniera costosa e inutile, a spese del contribuente-consumatore, danneggia tutti. E' lodevole cercare di salvare le persone, non le imprese decotte.

Scrisse Alessandro Penati su Repubblica, nel settembre del 2012 replicando un articolo già scritto nell'ottobre del 1996: "se tutti i soldi spesi in sussidi in questi anni fossero stati messi in mano ai singoli minatori e lavoratori di Sulcis e zone limitrofe, sarebbero stati abbastanza per finanziare una casa, una seria formazione e una nuova attività economica a ciascuno di loro. E ne sarebbero avanzati per bonificare l'intera area. Ma l'Italia si è fermata al Sulcis".

 

PS Nello spirito della suggestione di Penati, il deputato di Scelta Civica Gianfranco Librandi ha presentato un emendamento al Destinazione Italia, con il quale si chiude definitivamente il rubinetto per la miniera e si investe una parte delle risorse prelevate dalla bolletta dei consumatori per il reddito e la riqualificazione professionale dei lavoratori del Sulcis (30 milioni annui per 5 anni, e sono un'enormità).

 

ARTICOLO 1, COMMI DA 11 A 14, DEL DL DESTINAZIONE ITALIA

11. L'articolo 11, comma 14, del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, e successive modificazioni, è abrogato e cessa l'efficacia delle disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 gennaio 1994, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 9 marzo 1994, n. 56, relativamente alla concessione integrata per la gestione della miniera di carbone del Sulcis e produzione di energia elettrica e cogenerazione di fluidi caldi mediante gassificazione e ai relativi meccanismi di incentivazione.
12. La Regione Autonoma della Sardegna, entro il 30 giugno 2016, ha la facoltà di bandire una gara per realizzare una centrale termoelettrica a carbone, dotata di apposita sezione di impianto per la cattura e lo stoccaggio dell'anidride carbonica prodotta, da realizzare sul territorio del Sulcis Iglesiente, in prossimità del giacimento carbonifero, assicurando la disponibilità delle aree e delle infrastrutture necessarie. Al vincitore della gara è assicurato l'acquisto da parte del Gestore dei servizi energetici S.p.a. dell'energia elettrica prodotta e immessa in rete dall'impianto, dal primo al ventesimo anno di esercizio, al prezzo di mercato maggiorato di un incentivo fino a 30 Euro/MWh sulla base della produzione di energia elettrica con funzionamento a piena capacità di cattura della CO2 e del funzionamento del relativo stoccaggio nonché rivalutato sulla base dell'inflazione calcolata sull'indice Istat, per un massimo di 2100 GWh/anno. Il rapporto tra l'ammontare complessivo di tale incentivo e il costo totale di investimento sostenuto dal vincitore della gara non deve superare le proporzioni consentite dalle norme comunitarie sugli aiuti di Stato e nessun incentivo può essere concesso prima della approvazione da parte della Commissione europea. In caso di funzionamento della centrale termoelettrica in assenza di cattura e stoccaggio della CO2, le emissioni di gas serra attribuite all'impianto sono incrementate del 30%.
13. Gli oneri derivanti dall'attuazione del comma 12 sono a carico del sistema elettrico italiano e ad essi si provvede mediante corrispondente prelievo sulle tariffe elettriche, con modalità di esazione della relativa componente tariffaria basate su parametri tecnici rappresentanti i punti di connessione alle reti di distribuzione, definite dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas con provvedimento da adottare entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.
14. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono stabiliti gli elementi e i criteri per la valutazione delle offerte della gara di cui al comma 12 nonché le modalità dell'audit esterno cui il vincitore della gara è tenuto sottoporsi per evitare sovra compensazioni. L'Autorità per l'energia elettrica e il gas stabilisce le modalità con cui le risorse di cui al comma 13 sono erogate dalla Cassa conguaglio per il settore elettrico a copertura del fabbisogno derivante dal pagamento dell'incentivo sull'energia acquistata dal Gestore dei servizi energetici S.p.a.

 

EMENDAMENTO LIBRANDI

All'articolo 1, il comma 12 è sostituito dal seguente:

"Per il periodo 2014-2019 è assegnato alla Regione Autonoma della Sardegna un fondo, pari a 30 milioni di euro annui, destinato al sostegno del reddito e alla riqualificazione professionale dei lavoratori della miniera di carbone del Sulcis. Con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono stabiliti gli elementi e i criteri per l'accesso agli ammortizzatori sociali previsti dal precedente periodo e si disciplina la loro erogazione.".

Conseguentemente, il comma 14 è soppresso.