logo editorialeIl caso Electrolux - con l'azienda svedese che "offre" ai propri operai italiani il dimezzamento del salario netto come alternativa alla chiusura degli stabilimenti nel nostro Paese - mostra una volta di più l'insostenibilità della tassazione sul lavoro, che rende l'Italia assolutamente non competitiva con altre realtà europee.

Ma di fronte ad una vicenda tanto drammatica, che inevitabilmente conquista le prime pagine dei giornali ed entra nell'immaginario degli italiani, la politica sembra mostrare il suo lato schizofrenico. Con il decreto Destinazione Italia, all'esame della Camera per la conversione in legge, si elargiscono 28 milioni di euro per il 2014 ad una sola categoria, peraltro privilegiata, i piloti aerei e gli assistenti di volo, esentando dal montante contributivo le cosiddette indennità di volo fissate per legge o per contratto collettivo. Si tratta di un'autentica discriminazione, a danno di tutti gli altri contribuenti italiani.

Scelte di questo tipo appaiono offensive per i milioni di disoccupati e per i lavoratori a rischio disoccupazione. Offensive come lo sono i miliardi di euro di sussidi diretti o indiretti a questa o quella impresa (a danno della generalità delle aziende e dei contribuenti), come il baraccone della cassa intregrazione in deroga o quello ancora più eclatante della cassa integrazione straordinaria (quella di cui ha beneficiato Fiat per qualche milione di anni, per intenderci). Zero visione, solo una somma infinita nel tempo di provvedimenti emergenziali.

 

PS Il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, rientrato dalla Luna dopo un migliaio di anni di isolamento, ha così commentato il caso Electrolux: "in Italia c'è un oggettivo problema legato al costo del lavoro".