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È partita su www.comeminimo.it la campagna dei giovani avvocati, commercialisti e notai, uniti per chiedere il compenso minimo per praticanti, collaboratori e tirocinanti. Non è una richiesta di categoria, né una rivendicazione parasindacale. È una proposta e una sfida aperta al governo e alla politica per affrontare un tema non solo generazionale.

In ballo non c’è una mancetta, ma il diritto dei giovani a vedere riconosciuti i propri sforzi nella fase più decisiva della loro carriera: l’ingresso nel mondo del lavoro. Una proposta di legge trasversale, presentata alla Camera da Andrea Mazziotti (Sc) e sottoscritta da quasi trenta parlamentari di maggioranza e di opposizione, raccoglie tutte le istanze più volte avanzate dai giovani professionisti: non solo compenso minimo, ma anche riforma degli ordini e degli esami e più apertura alla pubblicità.

Diciamo no a prove burocratiche incapaci di selezionare il merito, diciamo basta a ordini che fanno da maneggio maneggione per i più anziani, senza rappresentare i più giovani.

Sul sito www.comeminimo.it è stata lanciata una mobilitazione di ascolto e di sostegno a questa proposta che, grazie al contributo di tutti gli “outsider” del mondo delle professioni, potrà proseguire il suo iter a Montecitorio in Commissione Giustizia.

Strade sostiene la campagna #ComeMinimo e invita tutti i suoi lettori, giovani e meno giovani, a diffonderla e a parlarne. Perché, come abbiamo scritto, “la rappresentanza degli outsider, degli esclusi, di chi vuol competere ad armi pari con il proprio merito, la rivendicazione dell'ascensore sociale come motore della crescita e della vitalità di una società, oggi tornano politicamente "contendibili" e contesi, dopo che la Leopolda è diventata il ritrovo del governo e del potere e ha esaurito la sua funzione originaria”.

In diversi mondi, in diverse professioni e fasce sociali, abbiamo bisogno di innovazioni e di piccole rivoluzioni che a un'intera generazione sembrano minime e non minimaliste#ComeMinimo è una di queste. Un megafono dato agli esclusi da accendere per farsi sentire urlando la propria voglia di futuro, senza nichilismo e rassegnazione. Uno spazio disponibile per un impegno positivo, da occupare con iniziative su iniziative, aperte alla partecipazione collettiva.