Una riforma serve, ma non basta. Ci sono altri articoli 18 da rottamare
Per vent’anni lo scontro sull'articolo 18 è stato così totale da suscitare l'impressione che contenesse la totalità dei problemi da risolvere. Non è così. L’Italia rimane un Paese con bassa occupazione, bassa produttività e bassi salari. Tutti sintomi di una malattia che ha cause in tutto o in parte diverse dalla rigidità del mercato del lavoro.
Lavoro: quel che si è fatto e quel che resta da fare. Intervista a Pietro Ichino
Pietro Ichino, uno dei massimi esperti italiani di mercato del lavoro e welfare, fa una panoramica su questi temi, sottolineando che il Jobs Act va certamente nella direzione giusta, ma non è sufficiente a far ripartire un Paese il cui problema chiave rimane il bassissimo tasso di occupazione.
- Lavoro, segno più o segno meno? / di Luciano Capone
- Jobs Act: un piccolo passo verso la competitività / di Federico Lioy
- La contrattazione decentrata: più lavoro e più efficienza / di Thomas Manfredi
- Salari uguali per tutti? Meno occupazione, più lavoro nero e grigio nel Mezzogiorno / di Roberto Cicciomessere
- La via previdenziale all’occupazione: l’illusione della staffetta generazionale / di Giuliano Cazzola
- Più produttività, più garanzie: lo scambio virtuoso tra flessibilità e welfare aziendale / di Antonella Marsala
- Reddito di cittadinanza o reddito minimo? Questione di welfare / di Antonio Grizzuti
Il trionfo di Erdogan nella nuova/vecchia Turchia
Le elezioni di novembre in Turchia sono state un trionfo per il partito del capo dello Stato Erdogan. Ora l’AKP dell’ex premier è a un passo dal poter cambiare la Costituzione senza dover stringere accordi “scomodi”, e molti turchi, nelle urne, hanno dimostrato di preferire la sicurezza dell’uomo forte all’incertezza della libertà. Complici anche le opposizioni, sfilacciate e poco convincenti, quando non, come il PKK, apertamente violente.
Il Paese dell'urbanistica malata
L’osservazione empirica, affiancata da molti studi, dimostra che in Italia, salvo poche lodevoli eccezioni, non esistono progetti urbanistici slegati dalla logica del consumo di suolo e delle nuove costruzioni. Una storia che si ripete, con pochissime variazioni, dal secondo dopoguerra. Così i soliti pochi si arricchiscono a spese del territorio e della sicurezza di tutti.
Gender is in the air
Gender is in the air - il gender è nell’aria: tutti ne parlano, qualcuno lo teme, qualcun altro lo studia. Ma questa temutissima “teoria del gender” esiste veramente? O è una traduzione quantomeno poco accurata di alcune teorie enunciate nell’ambito degli studi di genere, che esaminano la realtà da un punto di vista scientifico e quindi non esprimono alcun parere?
Aragoste, gender e figli unici: Stato e famiglia tra politica e distopia
Cosa c’è di veramente “tradizionale” o “naturale” nell’istituzione-famiglia? In realtà molto poco, come dimostra l’evoluzione storica, sia in Oriente che in Occidente, delle norme che disciplinano (o si illudono di disciplinare) la convivenza civile.