Come va la guerra? Non bene per l'Ucraina, male per la Russia, comunque per le lunghe
Istituzioni ed economia
Come va la guerra in Ucraina? L'offensiva estiva ucraina è fallita con scarsi risultati, mentre le offensive invernale e primaverile russe sono fallite con ancora meno risultati e perdite molto maggiori (come era già successo a Bakhmut).
L'apparenza è che ci sia una situazione di stallo, in cui nessuno dei contendenti può sfondare: la difesa ha un vantaggio enorme rispetto all'attacco e i pochi guadagni russi sono costati centinaia di corazzati e decine di migliaia di soldati. A riguardo gli ucraini sembrano messi meglio: l'offensiva estiva è costata poco meno equipaggiamento che ai russi. Sebbene gli ucraini possano permettersi meno perdite dei russi, in offensiva le perdite sono comparabili, e in difensiva sono molto inferiori: è quasi preferibile rimanere sulla difensiva, dunque, ai fini dell'attrito relativo (ma non del morale del fronte occidentale e forse anche delle truppe ucraine).
Le offensive russe da Bakhmut in poi sono state uno spreco di risorse insostenibili per Mosca: i carri che costruisce in un anno e i coscritti che mobilita in due mesi vengono persi per prendere al più un paesino di poche migliaia di abitanti (Avdivka, come prima Bakhmut), senza alcuna possibilità di ottenere risultati strategici e operativi significativi. E questo nonostante le offensive russe siano avvenute in circostanze massimamente favorevoli: Biden non voleva mandare armi (ATACMS) né permettere di colpire in Russia e i Repubblicani bloccavano aiuti da mesi. Le munizioni ucraine scarseggiavano e l'aeronautica russa poteva agire liberamente, sganciando migliaia di bombe planati la settimana per mesi.
L'offensiva ucraina è avvenuta al contrario con pochi carri armati occidentali, senza alcun aereo occidentale, con MLRS occidentali solo a corto raggio (senza ATACMS). Probabilmente le forze ucraine erano inadeguate come addestramento (combined arms operations, cioè la coordinazione di vari reparti, come artiglieria, aerei, elicotteri, fanteria e corazzati, per ottenere un risultato congiunto). I russi hanno retto grazie ai campi minati, e l'avanzata ucraina è stata così lenta che sono riusciti a riorganizzarsi man mano che indietreggiavano, quindi senza rischi di crolli del fronte.
I russi stanno perdendo più carri armati, IFV, radar di quanti ne producano di nuovi e lo stesso vale per le munizioni. Migliaia di cannoni si sono poi usurati per l'utilizzo: lanciare venti milioni di munizioni di artiglieria significa usurare almeno cinquemila canne, probabilmente di più se le canne erano già vecchie e le munizioni di scarsa qualità, come quelle nord-coreane. Quindi anche il consumo di obici è superiore alla produzione e l'artiglieria russa non potrà continuare in eterno. Se la produzione è insufficiente, tutto dipende dalle scorte: e queste dureranno ancora per un paio di anni almeno o perlomeno questo sembra essere il consensus, ma prima o poi finiranno.
La Marina russa è ormai inadeguata sia come logistica (traghetti per Crimea) che come attacco (missilistico) e protezione (radar): continuerà a subire perdite, e presto non sarà in grado di rifornire la Crimea, fornire protezione aerea e lanciare missili e droni in grandi quantità.
L'Aeronautica russa è invece ancora capace di avvicinarsi a qualche decina di km dal fronte e lanciare missili e bombe plananti, e ha subito poche perdite, sebbene gli aerei, con le ore di volo, tendano a usurarsi. Le riserve di aerei russe non sono infinite: di aerei del XXI secolo ce ne sono poche centinaia, e pochi più sono quelli degli anni '80, che però potrebbero essere più usurati e non utilizzabili.
Di certo i russi non finiranno le navi o gli aerei, ma potrebbero subire sufficienti perdite da non volerne rischiare di più, dato che non possono metterli tutti a rischio in Ucraina, sguarnendo migliaia di chilometri di fronte. Senza considerare che non possono far arrivare sul teatro nuove navi militari attraverso il Bosforo. La produzione di nuovi aerei, soprattutto grazie alle sanzioni, è poi molto limitata, ma finché le perdite saranno contenute, non ci sarà un problema significativo di attrito.
Non è chiara la situazione delle scorte di radar russi: continuano a subire perdite, ma potrebbero essere una piccola parte del totale. Ogni sistema radar è quasi per intero basato su tecnologie elettroniche, e quindi di fatto su tecnologie occidentali soggette a sanzioni, ma non finiranno presto. D'altra parte, i radar servono ovunque, e non possono essere messi tutti in Ucraina. L'arrivo degli F-16 con missili HARM completamente operativi potrebbe dare il colpo di grazia alle difese aeree russe. Inoltre, le operazioni in profondità con droni degli ucraini contro radar, raffinerie, depositi russi richiede l'uso delle difese aeree anche a migliaia di chilometri dal fronte.
Assumendo che l'Occidente invii ancora munizioni sia a submunizioni che a testata unitaria, artiglieria trainata o semovente, IFV e APC, carri armati, MRLS con razzi di tipo GMRLS, GLSDB e ATACMS, munizioni per Patriot e SAMP/T, Storm Shadow (e magari in futuro Taurus), HARM, etc. E invii almeno un centinaio di F-16 con tutto l’armamentario di bombe planati, missili aria-aria, etc., e almeno una mezza dozzina di batterie di Patriot o equivalenti, etc... e assumendo che le munizioni siano sufficienti (la produzione americana e tedesca di munizioni da obici è aumentata considerevolmente, mentre ordini di quantità interessanti di missili anti-aerei a lungo raggio sono stati fatti in Francia), e che si permetta agli ucraini di colpire le caserme, le difese aeree, i magazzini, i centri di comando e controllo, e gli snodi logistici russi anche in territorio russo, la situazione potrebbe mettersi bene per l'Ucraina.
Sicuramente sarebbe possibile accelerare le perdite russe di corazzati, fanteria, artiglieria, radar; distruggere o sopprimere la Marina; tenere lontana l'Aeronautica e infliggerle gravi perdite; ridurre l'efficacia bombardamenti strategici russi. Ciò non basterà a vincere, però.
I rischi per l'Ucraina sono tre:
1. che finiscano i soldati, cosa che sembra improbabile, ma è pur sempre un rischio soprattutto se ci sono molti rifugiati all'estero, molti ucraini bloccati nei territori occupati, e ostacoli politici ad una più estesa leva;
2. che finiscano gli aiuti occidentali, cosa non verosimile ma che dipenderà soprattutto dalle Presidenziali USA e dalle eventuali e imprevedibili decisioni di Trump: senza gli USA, probabilmente i paesi europei si sfileranno;
3. che la Russia combatta con dietro l'industria militare cinese, espandendo notevolmente sia le riserve di armi e munizioni, sia la capacità di produrle. Al momento mi sembra anche questo poco probabile.
Fatto salvo per questi tre rischi, non particolarmente verosimili, non ci sono rischi di crollo delle difese ucraine, mentre le perdite russe in offensiva cresceranno notevolmente nei prossimi mesi grazie agli aiuti occidentali. Ma per far crollare le difese russe tutto ciò non basterà: per quanto i russi aiutino gli ucraini a vincere la guerra d'attrito mandando allo sbaraglio migliaia di soldati e centinaia di corazzati, una cosa è rimanere sulla difensiva, un'altra è vincere la controffensiva.
Quindi, se si combatte per vincere e non per pareggiare, come sembra molti facciano in Occidente, la domanda fondamentale da porsi è come superare l'impasse che ha bloccato l'offensiva ucraina dello scorso anno all'incirca a Robotyne, quando per avere effetti operativi significativi avrebbe dovuto arrivare a portata di obice dal mare di Azov, e tagliare le linee ferroviarie vicino Tokmak.
Oppure bisogna aspettare la fine delle scorte russe, forse nel 2026. In questo caso, i russi combatterebbero con la loro produzione annua, e quindi con pochi corazzati e poca artiglieria, senza difese aeree, etc. Solo campi minati e fanteria trincerata, fino al crollo del fronte per esaurimento delle truppe o mancanza di munizioni. Questa eventualità costerà la vita o causerà menomazioni gravi a centinaia di migliaia di ucraini in più (civili e soldati): lo stesso vale per i russi, ma non è un nostro problema, dato che a loro sembra andare bene così. D'altra parte, a fare le cose in fretta, non si ottiene nulla, come la scorsa estate. Per far crollare un fronte non serve aspettare che i depositi della Siberia non abbiano più T-55: basta che i soldati in trincea non abbiano munizioni, rinforzi, cibo, ricambi, carburante. Un carro armato sul fronte ne vale mille in deposito, durante una battaglia.
Un collasso logistico richiede superiorità aerea, interdizione, artiglieria a lunga gittata, cose che evidentemente sono mancate la scorsa estate. Con le navi (traghetti) ci stiamo avvicinando. Il Ponte di Kerch prima o poi salterà. Le ferrovie sembrano più resilienti, ma dipende se sono a portata di tiro, e comunque richiedono ponti, gallerie, depositi di carburante, e centraline elettriche che possono essere facilmente attaccati (più difficile pensare che inizieranno a scarseggiare le locomotive e i vagoni).
Prolungare la guerra ha il vantaggio di svuotare la Russia di scorte, armi, e anche coscritti (che non finiranno certo: fatto salvo per rivolte interne, potrebbero spedirne sul fronte ancora diversi milioni). Ma ha lo svantaggio di fare lo stesso con le scorte e il capitale umano ucraino, più scarso, anche se sperabilmente meglio protetto. E causa rischi politici (possibili cambiamenti delle politiche occidentali o cinesi), che potrebbero alla fine volgere a vantaggio del tiranno del Cremlino.
Come e quando si potrà riprovare un'altra offensiva ucraina su larga scala, che provochi il collasso delle linee russe almeno in buona parte degli oblast di Kherson e Zaporizhzhia, e renda indifendibile la Crimea? Non credo proprio nel 2024, ma magari per il 2025 si vedrà qualcosa. Ma servono corazzati, artiglieria, aerei, munizioni per arrivarci, e bisognerà vedere cosa farà l'Occidente. E servono molte truppe ucraine, probabilmente coscritti, e che richiedono mesi per essere addestrate adeguatamente.
Nel frattempo che si trova come ottenere una vittoria operativa e strategica in offensiva, gli ucraini continueranno a morire inutilmente per la timidezza degli aiuti occidentali, e la speranza russa di un crollo della volontà occidentale di difendere l'Ucraina e i diritti umani rimarrà viva. La situazione sta migliorando, dallo sblocco degli aiuti americani e molti aspetti volgono a favore dell’Ucraina: ma la guerra non finirà che tra diversi anni.