festa della liberazione grande

Liberati da cosa?

Dal partito unico, dalla violenza squadrista, dalla milizia, dal culto del capo, dall'attivismo di maniera, dal machismo tronfio e sterile, dal finto ordine ottenuto con l'olio di ricino, con i sindacati chiusi, con il corporativismo utile solo ai padroni. Liberati dalla scuola maestra di discriminazione, dal razzismo "romano", dalle braccia tese al baratro del plebiscito, dal diritto violentato dall'arbitrio del potente, dai tribunali speciali contro gli avversari politici, dal confino, dalle veline della stampa schiava, dalla censura, dalle bocche chiuse a forza, dall'università del giuramento al duce, dal colonialismo del posto al sole, dal militarismo con gli scarponi di cartone, dalle alleanze con ogni tipo di dittatura, dall'antisemitismo contro natura, dalla guerra contro gli inermi, dal disastro delle armate mandate a morire sotto la neve, dalla disfatta, dai repubblichini servi degli stranieri.

Liberati da chi?

Dalla forza non indifferente degli angloamericani, dalla resistenza dei partigiani, dagli oltre 600.000 soldati Italiani che, rinchiusi nei lager nazisti, dissero NO a Mussolini e Hitler, dai partiti del CLN, dalla nonviolenza di Capitini, dal sogno di Rossi e Spinelli, dal risveglio delle coscienze intorpidite, dai giovani aperti al futuro e all'Europa.

Una cosa oggi è chiara: che la Liberazione è ancora in corso (nulla è acquisito per sempre) e che di liberatori, di resistenti e di libertà c'è sempre bisogno.