Salvini parla

Di critiche a Matteo Salvini se ne possono rivolgere tante, ma non si può negare la sua abilità mediatica e la facilità a stabilire una relazione di empatia con l’interlocutore, televisivo o reale che sia, tant’è che si finisce per amarlo oppure odiarlo ma difficilmente rimane indifferente.

La sua sovraesposizione televisiva, che spesso scatena l’ilarità sui social (specie su Twitter) per la sua ubiquità, ha raggiunto livelli da far invidia a Silvio Berlusconi e al premier Matteo Renzi.

In questi contesti Salvini dimostra di essere un ottimo politico, sempre con la battuta pronta e con la soluzione in tasca per tutti i problemi. Strappare applausi per lui è impresa facile, dal momento che riesce abilmente a cavalcare l’onda della discussione, alle volte prendendo le difese dei più deboli (anziani, disoccupati, esodati, etc.), altre accusando di inerzia o negligenza il governo (basti pensare l’attacco sistematico ad Alfano e Renzi per il problema immigrazione), altre ancora tranciando la discussione con una battuta che spesso ha lo scopo di irridere l’avversario.

Questa tecnica ha fruttato a Salvini uno dei consensi più elevati tra i leader italiani politici italiani, che non si limita più al popolo della sua amata Padania, ma è trasversale per area geografica, età ed estrazione. Non c’è che dire: sotto la sua guida la Lega ha saputo rinnovarsi, o per meglio dire reinventarsi, da partito a vocazione prettamente regionale in difesa degli interessi del territorio a movimento nazionale che vuole la rappresentanza delle categorie più deboli ed esposte.

Dalla sua il capitano (questo il nomignolo affibbiatogli dai supporter) sfodera una sorta di arroganza carismatica, che gli consente di dominare la discussione e di carpire l’attenzione dell’ascoltatore. Non importa se le argomentazioni sono ovvie, anzi: più la dialettica si fa lapalissiana, più Salvini risulta convincente, dimostrando di essere perfettamente a suo agio tra luoghi comuni, pregiudizi e credenze popolari. Forse è proprio questa la chiave del suo successo: in una società dove l’approfondimento è obliterato, è facile lasciarsi trasportare da ciò che ci si vuole sentir dire.

Proprio in questi giorni Matteo Salvini, in un’intervista a cura di Fabrizio Forquet per il Sole 24 Ore, ha dichiarato di essere pronto ad assumersi responsabilità di governo. Incalzato da Forquet sulla necessità di chiarire meglio alcuni punti del programma della Lega e delle sue coperture, Salvini prima afferma: “guardi io non dico che i soldi li trovi sotto l’albero, non dico cavolate alla Grillo che parla di togliere le spese militari o roba del genere”, poi in merito alla passata esperienza di governo della Lega dichiara: “il problema è che non siamo mai andati fino in fondo, non abbiamo avuto forza e coraggio. La rivoluzione liberale si è fermata”.

Ma quanto sono liberali in realtà i punti programmatici di Salvini? E inoltre, ha senso dargli credito quando parla di rivoluzione liberale, visto il suo passato da leader dei Giovani Comunisti Padani? La verità è che si fa fatica a trovare un programma organico della Lega Nord: sul sito ufficiale c’è solo la sezione “Proposte di legge”, mentre su noiconsalvini.org (il movimento al di fuori della Padania) è disponibile un’intervista rilasciata al Foglio lo scorso febbraio nella quale Salvini chiarisce alcuni dei punti in materia economica che gli stanno più a cuore.

Coerentemente alla sua strategia comunicativa, Salvini appronta temi e proposte in base alla tendenza del momento, cercando di intervenire sulla scottante attualità, tenendo fissi alcuni cavalli di battaglia come la lotta all’immigrazione, la sicurezza, il no all’euro e l’abolizione della legge Fornero sulle pensioni.

Provando a mettere insieme il Salvini-pensiero economico, vediamo punto per punto quanto sono liberali e fino a che punto sono sostenibili le sue proposte:

FLAT TAX AL 15%
Fattibile: ★ / ★ ★ ★ ★ ★
Sostenibile: ★/ ★ ★ ★ ★ ★
Liberale: ★ ★ ★ ★ ★/ ★ ★ ★ ★ ★
Costo economico: -40 miliardi
La Lega propone la sostituzione per i contribuenti delle attuali aliquote IRPEF con un’unica aliquota al 40%. Oltre ad essere di difficile applicazione dal punto di vista costituzionale (l’art.53 della carta impone la progressività dell’imposta) la proposta di legge depositata in Parlamento – come spiega il sottosegretario al MEF Enrico Zanetti – causerebbe un mancato gettito fiscale per 40 miliardi di euro (circa il 2% del PIL), che secondo i sostenitori della proposta verrebbe ripagato da maggiore occupazione e ripresa dei consumi.

LEGALIZZAZIONE DELLA PROSTITUZIONE
Fattibilità: ★ ★ ★ ★ ★/ ★ ★ ★ ★ ★
Sostenibilità: ★ ★ ★ ★ ★/ ★ ★ ★ ★ ★
Liberale: ★ ★ ★ ★ ★/ ★ ★ ★ ★ ★
Costo economico: +4 miliardi (presunto)
La chiusura delle case di tolleranza è stata imposta dalla legge Merlin del 1958. L’autrice della legge, la socialista Angelina Merlin, si è battuta per tutta la sua vita a favore dei diritti delle donne. Pochi sanno che è dovuta a lei l’introduzione nell’articolo 3 della Costituzione della dicitura “senza distinzioni di sesso”, che equipara uomini e donne. La semplice abrogazione di questa legge, unitamente ad una nuova regolamentazione delle case di tolleranza, non sarebbe sufficiente; rimane il nodo dello sfruttamento che andrebbe in ogni caso perseguito. Come però evidenziato da Luciano Capone sul Foglio, i numeri del gettito sarebbero ben diversi da quanto previsto dalla Lega.

ABOLIZIONE DELLA RIFORMA FORNERO SULLE PENSIONI
Fattibile: ★ ★/ ★ ★ ★ ★
Sostenibile: ★/ ★ ★ ★ ★ ★
Liberale: ★ / ★ ★ ★ ★ ★
Costo economico: -80 miliardi (sul lungo periodo)
La “infame” riforma Fornero sulle pensioni – insieme alla lotta all’immigrazione – può essere considerata uno dei punti su cui Salvini fa maggiormente leva per guadagnare consensi. Da ricordare la raccolta firme per indire un referendum per la sua abolizione, dichiarato poi inammissibile dalla Consulta nel Gennaio scorso. La riforma in questione prevede, tra le altre cose, l’estensione a tutti i lavoratori del sistema contributivo, la parificazione progressiva tra uomini e donne dell’età pensionabile a 66 anni e l’abolizione delle pensioni di anzianità. L’area attuariale dell’INPS ha valutato in circa 80 miliardi di euro i risparmi conseguenti dalla riforma, pertanto stravolgerla oggi significa prevedere nei prossimi decenni un maggior esborso di molte decine di miliardi di euro, minando l’equità e la sostenibilità stessa del sistema previdenziale.

ABBATTIMENTO DEI VINCOLI EUROPEI
Fattibile: ★/ ★ ★ ★ ★ ★
Sostenibile: ★ ★/ ★ ★ ★ ★ ★
Liberale: ★ ★ / ★ ★ ★ ★ ★
Costo economico: n/a
Questo è l’uovo di Colombo! Qualsiasi governo in grado di fare deficit spending riuscirebbe ad attuare politiche per la ripresa senz’altro molto più efficaci di quelle attuali. La possibilità di ottenere deroghe al fiscal compact è cosa assai improbabile, senza parlare dell’impatto negativo che potrebbe avere sui nostri rating, sul costo del debito e sulla tenuta dei nostri conti pubblici. Qualora si trattasse di uno sforamento limitato nel tempo si porrebbe poi il problema di rientrare nei parametri previsti dai trattati, con il rischio di dover ricorrere a misure di austerità.

LOTTA ALLA CORRUZIONE, ALL’EVASIONE E AL SOMMERSO
Fattibile: ★ ★/ ★ ★ ★ ★ ★
Sostenibile: ★ ★ ★ ★ ★/ ★ ★ ★ ★ ★
Liberale: ★ ★ ★ / ★ ★ ★ ★ ★
Costo economico: +210 miliardi (potenziale)
Secondo i dati diffusi dall’ISTAT l’economia sommersa e illegale vale all’incirca 200 miliardi di euro: supponendo di tassare tale cifra al 15% si ricavano 30 miliardi di euro. Per quanto riguarda l’evasione, le stime parlano di un mancato introito di 180 miliardi. Non esiste governo che non abbia dichiarato guerra aperta a questi fenomeni, resta da chiarire con quali mezzi e con quali provvedimenti Salvini e la Lega intendano recuperare queste somme.

REDDITO DI CITTADINANZA
Fattibile: ★/ ★ ★ ★ ★ ★
Sostenibile: ★/ ★ ★ ★ ★ ★
Liberale: ★/ ★ ★ ★ ★ ★
Costo economico: -15/20 miliardi
Il reddito di cittadinanza è uno degli argomenti più dibattuti negli ultimi tempi, specialmente dopo che il Movimento 5 Stelle l’ha sfruttato come cavallo di battaglia per la campagna elettorale 2013. La posizione della Lega in realtà non è univoca: Maroni è favorevole e sta per introdurlo in Lombardia, Salvini è più scettico e l’ha definito “elemosina di stato”. Ultimamente i due hanno concordato sulla necessità di elargire un sostegno economico (presumibilmente 700 euro) solo ai cittadini italiani in attesa di essere reinseriti sul mercato del lavoro. Difficile quantificare la copertura di tale provvedimento, ad ogni modo non inferiore a 15 miliardi di euro annui.

ABOLIZIONE DEI LIMITI ALL’USO DEL CONTANTE
Fattibile: ★ ★ ★ / ★ ★ ★ ★ ★
Sostenibile: n/a
Liberale: ★ ★ ★ ★ ★/ ★ ★ ★ ★ ★
Costo economico: n/a
Un recente studio della CGIA di Mestre sottolinea che l’uso del contante è ancora molto in voga in Italia, e che la stretta imposta negli ultimi anni ha avuto effetti trascurabili dal punto di vista della lotta all’evasione fiscale. L’uso del cash nel nostro Paese è anche un fatto culturale, legato alla presenza di un’alta percentuale di sottobancarizzati. Nell’ottica di un libero commercio è dunque auspicabile che si torni a limiti in linea con le medie europee, ovviamente incentivando l’utilizzo di strumenti di moneta elettronica che rendano tracciabili tutti i pagamenti.

NO AL TTIP
Fattibile: ★ ★/ ★ ★ ★ ★ ★
Sostenibile: n/a
Liberale: ★/★★★★★
Costo economico: n/a
La Lega si oppone fermamente al TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), l’accordo di libero scambio tra Europa e Stati Uniti d’America, motivando la scelta con la convinzione che “spalancare ulteriormente l’Italia alla concorrenza estera mentre la nostra industria, la nostra agricoltura e il nostro allevamento sono in ginocchio significherebbe dare il colpo di grazia alla nostra economia”. Nonostante le luci e ombre che caratterizzano il negoziato sul trattato, questo potrebbe rappresentare una grande opportunità per le 30 mila imprese italiane che decidono di esportare i loro prodotti e che generano un giro d’affari di 11,2 miliardi.

Concludendo: le idee della nuova Lega – come afferma lo stesso leader – sono un mix tra protezionismo, statalismo e liberalismo e – aggiungerei – ripresa di contenuti già visti come la lotta al sommerso e il reddito di cittadinanza. La cosa che maggiormente preoccupa è l’assenza di proposte dettagliate da sottoporre al vaglio del fact checking, cosa probabilmente voluta per concentrare l’attenzione sul loro appeal piuttosto che sulla reale fattibilità. Il carisma politico è nulla senza credibilità, e forse qualcuno dovrebbe iniziare a raccontare questa verità agli italiani.