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Non siamo soli, anzi. Proprio mentre la petizione da noi promossa superava quota 30mila firmatari (ma al momento della pubblicazione di questo articolo è stata raggiunta quota 40mila), l’Antitrust ha chiesto, con una segnalazione al Parlamento e al Governo, di eliminare la norma anti-Flixbus inserita nella legge di conversione del decreto Milleproroghe.

Nelle parole che l’Antitrust mette nero su bianco riecheggia la visione che ci ha spinto giovedì scorso a farci promotori di una iniziativa pubblica. “Di recente” scrive infatti il Garante “si sono verificati fenomeni di allargamento e diversificazione dell’offerta dei servizi di mobilità (sia locale sia interregionale), idonei ad incrementare la qualità e a ridurre i prezzi del servizio".

Prosegue la nota del presidente Giovanni Pitruzzella: “La diffusione di piattaforme di promozione e vendita dei servizi di trasporto, delle quali quasi tutte le imprese del settore si sono dotate anche indirettamente, e l’ingresso nel mercato italiano di nuovi operatori nazionali e stranieri, hanno delineato un contesto competitivo molto vivace e sfidante nel trasporto nazionale di passeggeri su strada, con innegabili benefici per il consumatore finale”.

Per quanto descritto sopra, “appare quanto mai rilevante - afferma ancora l'Autoritá per la concorrenza - che l’attività di operatori che adottano soluzioni tecnologiche innovative vada inquadrata in un contesto normativo organico che, nel qualificare “la professione di trasporto su strada” ai fini un’applicazione piena e coerente del Regolamento (CE) n. 1071/2009 a livello nazionale, non pregiudichi l’obiettivo di “realizzare un mercato interno dei trasporti su strada caratterizzato da condizioni eque di concorrenza”.

La conclusione è netta: “Non pare conferente a questi principi una norma che impedisce in maniera esplicita a un operatore particolarmente dinamico e competitivo lo svolgimento della propria attività”. L’Autorità pertanto chiede che la norma anti-Flixbus venga abrogata in toto.

Oltre all’Antitrust, dicevamo, in questi giorni decine di migliaia di persone hanno aderito al nostro appello. Sono per lo più giovani, e dalla piattaforma Change.org stanno chiedendo al governo di intervenire presto, mentre mancano poco più di 50 giorni all’entrata in vigore dei nuovi criteri che eliminerebbero dal mercato Flixbus.

Riportiamo alcuni loro commenti per far capire al governo come sia davvero urgente cancellare questa norma. Cristiano considera la norma “ingiusta e dannosa per l'azienda, i lavoratori e i viaggiatori tutti”, mentre Stefano esclama “Libero mercato in libera Europa!”. “È giusto che ci siano più compagnie in grado di svolgere il trasporto su gomma. La concorrenza serve a migliorare il servizio” sostiene Giuseppe, mentre molto esplicita è Camilla: “ma fateci viaggiare in pace con Flixbus con pochi soldi visitiamo l europa e creiamo commercio”.

Alla petizione hanno già aderito tra gli altri i giornalisti Oscar Giannino e Pierluigi Battista, l'imprenditore Marco Gay (presidente dei Giovani di Confindustria), il direttore dell’Istituto Bruno Leoni Alberto Mingardi, il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi e Marco Bentivogli, segretario della FIM CISL.

Firma la petizione!