Si è vantato di avere "evitato una strage", il Questore Nicolò D'Angelo a proposito della gestione dell'ordine pubblico di giovedì pomeriggio a Roma. "Io, signori, di morti non ne faccio – ha scandito solennemente – né io ne i miei uomini".

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Deve essere, quindi, per evitare una strage, che in questo paese consentiamo ai tifosi violenti di espropriare gli stadi e il territorio immediatamente circostante ogni stramaledetta domenica (e ormai ogni altro giorno della settimana). E' per non lasciare cadaveri sul terreno che il fischio d'inizio della finale di Coppa Italia dello scorso anno è stato dato dagli spalti da un noto pregiudicato, in una serata in cui peraltro il morto c'è stato, ma con questa filosofia si può sempre dire di averne evitati altri (e lo si è detto).

E' per evitare bagni di sangue che qualche anno fa ai tifosi di Roma e Lazio è stato consentito di sospendere una partita di calcio, ed è per evitare guai peggiori che se porti la tua famiglia allo stadio devi superare il check point Charlie e togliere anche i tappi alle bottigliette di plastica, ma se entri imbrancato con i tifosi organizzati puoi portare dentro letteralmente di tutto, come dimostrano le esplosioni che trasformano le curve, soprattutto di alcuni stadi di alcune città, in succursali di Kobane.

E, uscendo dagli stadi, è per evitare chissà quale ecatombe che si permette regolarmente a gruppi di manifestanti di bloccare strade e ferrovie per giorni interi, e chissenefrega di chi resta bloccato, mica vorrà che ci scappi il morto, signora mia? E se le strade restano bloccate per ore, i cantieri possono restare fermi per anni, come quello della TAV, e i beni delle imprese che vi lavorano possono essere tranquillamente distrutti e incendiati.

"Meglio qualche lattina in più e qualche segno sui muri" ha continuato il questore, consapevole che a farsi regolarmente carico di ripagare i danni sono gli stessi che ogni mese garantiscono a lui e alla sua coscienza priva di troppi spigoli uno stipendio sicuro: "l'ordine pubblico è buon senso, capacità di sintesi e farsi due conti della spesa". Allo stesso modo è per puro buon senso che le società di calcio con le tifoserie violente preferiscono trattare, "due conti della spesa" se li saranno fatti anche loro, in un paese in cui i custodi dell'ordine pubblico ragionano in questa maniera. Quella della "riduzione del danno", d'altronde, è una filosofia che si fa forza dell'assenza di controfattuali, ed è uno straordinario generatore automatico di alibi a buon mercato.

Alibi che reggono solo finché non ci si confronta con il resto del mondo, magari proprio con quell'Olanda che oggi (orrore!) si rifiuta di pagare i danni dei suoi tifosi. E allora vale la pena, per concludere, copincollare uno status facebook di Vittorio Zambardino, giornalista, tifoso appassionato del Napoli, una delle poche cose intelligenti che mi è capitato di leggere sull'argomento da quando i tifosi del Feyenoord, devastando la fontana della Barcaccia, hanno ringalluzzito il nostro orgoglio provinciale. Perché poche cose ci fanno gongolare quanto poter dare degli incivili agli altri.

Però sulla questione degli ultra olandesi prendete pace con la testa e piantatela di far questioni di civiltà. Il problema non è confrontare noi e gli olandesi in generale - e avverto che il confronto tre la due culture potrebbe anche risultare imbarazzante per noi. Si tratta di confrontare fenomeni fra loro omogenei, giusto per avere un minimo di rigore. Quindi confrontare ultra con ultra. I loro sono stati sconfitti in patria e vanno a far casino fuori. I nostri in patria comandano negli stadi, terrorizzano la gente per bene, sfidano a volte in modo insopportabile le forze dell'ordine, sono assunti come interlocutori dalle società di calcio che li rispettano come rappresentanti di una forza violenta, che, trascurati, potrebbero creare seri fastidi. I loro si ubriacano, decapitano la lupa di Roma (Oh My Goodness che impressione) sui loro striscioni. I nostri sono razzisti, nazisti, antisemiti, irridono e deridono i giocatori di colore, distruggono nel morale quelli neri, insultano le persone di una certa città solo perché ne provengono. Tra di loro "ebreo" è da tempo un insulto. In qualche città - qualcuna che conosco bene - hanno rapporti tutti da chiarire con la zona grigia della criminalità, dovunque hanno rapporti stretti con la destra eversiva della quale rappresentano una forma anche bene organizzata. I nostri, semplicemente, uccidono. Chi sta messo peggio, l'Olanda o l'Italia?

Abbiamo i tifosi che ci meritiamo, anche quelli stranieri, nel paese che abbiamo fatto su misura per loro.

@LaValleDelSiele