Con il Decreto legge n.33 del 14 marzo 2013, pubblicato in gazzetta ufficiale il 20 aprile, si riordina la disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Il legislatore ha inteso proseguire nell'opera già intrapresa dalla Legge n. 190/2012 (anticorruzione) ponendosi come obiettivi fondamentali quello di favorire la prevenzione della corruzione, attivare un nuovo tipo di "controllo sociale" (art. n.5 del D.Lgs. n.33 del 13/4/2013), sostenere il miglioramento delle performance, migliorare l'accountability dei Manager pubblici e abilitare nuovi meccanismi di collaborazione tra cittadini e P.A.

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La sezione "Amministrazione trasparente" è (e sarà, per chi ancora non ne fosse dotato) la porta di accesso alla conoscenza della macchina-Stato, il biglietto da visita dell'ente: totale accessibilità delle informazioni sul modello del Freedom of information Act statunitense che garantisce l'accessibilità per chiunque lo richieda a qualsiasi documento o dato in possesso della PA, salvo i casi in cui la legge lo escluda espressamente. In merito al D.Lgs. n. 33 il Garante per la protezione dei dati personali ha emanato con delibera n.243 del 15/05/2014 le linee guida in materia di trattamento di dati personali, contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da soggetti pubblici e da altri enti obbligati andando così a sostituire le precedenti adottate il 02/03/2011. I dati pubblicati dovranno essere esatti, aggiornati e contestualizzati ma non potranno essere liberamente utilizzabili da chiunque per qualsiasi finalità. I dati personali infatti sono riutilizzabili solo alle condizioni previste dalla direttiva comunitaria 2003/98/ce e D.Lgs. 36/2006 di recepimento della stessa. (A tal proposito alle PA viene suggerito di inserire un apposito "Alert" nella sezione amministrazione trasparente al fine di rendere edotti i cittadini sul limite del riutilizzo dei dati personali resi pubblici).

Comunque, la mancata pubblicazione della sezione "amministrazione Trasparente" sul sito istituzionale dell'ente (Includendo tra le Pubbliche Amministrazioni anche gli enti para-statali e società partecipate) con le relative e specifiche sotto–sezioni complete di atti e documenti (come da specifico allegato al Decreto Legge) corrisponderà a sanzioni per gli amministratori inadempienti, anche piuttosto salate

Ma veniamo a noi e al cosiddetto diritto di accesso civico: il Ministero per la Pubblica Amministrazione e la Trasparenza ha attivato un sito denominato "bussola della trasparenza" per il monitoraggio in tempo reale dei siti istituzionali delle PA Le PA adempienti (con le 66 sezioni in amministrazione trasparente tutte completate) mostrano delle simpatiche "faccine" verdi in corrispondenza delle singole sezioni, le PA inadempienti delle antipatiche "faccine" rosse. L'accesso civico disciplinato dall' art. 5 del Decreto permette al cittadino non solo di verificare lo status della PA ma di costringerla di fatto a velocizzare l'adeguamento al Decreto entro e non oltre i 30 gg. Non adeguarsi, a seguito di richiesta di accesso civico, vorrà dire, per il responsabile della trasparenza o i dirigenti della PA, esporsi a sanzioni e procedimenti disciplinari.

La campagna "Adotta una PA" è stata lanciata il 5 dicembre con l'intento di promuovere e diffondere la cultura della trasparenza. Il cittadino deve conoscere il suo diritto d'accesso, disciplinato dall'art. 5 del Decreto, e deve essere consapevole dell'enorme potere, conferitogli dal legislatore, di influire nel processo di messa in trasparenza dell' intera PA. La Campagna nasce dal web (www.adottaunapa.it) e dai social network, e vuole presto approdare anche nelle piazze. Non è sufficiente l'azione di controllo degli OIV (Organismi Indipendenti di Valutazione) o del CIVIT, (Commissione per la valutazione, l'integrità e la trasparenza delle PA) ma serve l'esercizio del diritto di accesso civico per attivare anche un controllo effettivo dal basso che metta subito le PA davanti alla proprie responsabilità.

Una mobilitazione costruttiva che vuole testare il grado di funzionalità delle PA e rendere i cittadini protagonisti. Il comitato promotore dell'iniziativa è contattabile via email (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) ed è disponibile per l'aiuto e il supporto a tutti quei cittadini che intendano attivarsi in prima persona. Il Comitato si avvale della collaborazione di avvocati per intraprendere gratuitamente le azioni necessarie (Ricorso alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti) in caso di prolungato e mancato adeguamento.