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Diceva Norberto Bobbio che la democrazia è il metodo per prendere decisioni collettive in cui valgono, almeno, queste due regole: tutti partecipano, direttamente o indirettamente, alle decisioni e le decisioni vengono prese a maggioranza solo dopo una libera discussione. A mio avviso, oggi la democrazia è a rischio perché le decisioni vengono prese in assenza di discussioni informate, e quindi in assenza di discussioni libere.

La questione “sicurezza” è da tempo al centro delle decisioni collettive: in nome della sicurezza si adottano determinate politiche, e non altre, in tema di immigrazione, di contrasto al crimine, di giustizia, di salute, di droghe, di gestione del territorio.

Ma che cos’è la sicurezza? È un valore da difendere, e se sì, perché?

La sicurezza (etimologicamente “sine cura”, senza preoccupazione) è la condizione dell'essere consapevoli che una certa azione non provocherà dei danni futuri. L’essere consapevoli è quindi una precondizione fondamentale: una certa azione può anche non provocare danni, ma non per questo essere percepita come “sicura”

La consapevolezza che ciascuno di noi ha dei fenomeni implica la pubblicità (nel senso di rendere pubblici) e la diffusione di dati ed evidenze su quella determinata realtà. Governare democraticamente i fenomeni della realtà, i fenomeni sociali in sostanza, significa allora: 1) osservarli, 2) studiarli e 3) trarre conseguenze in termini di decisioni politiche.

Ieri il Canada ha legalizzato la vendita e il consumo di cannabis, e lo ha fatto sulla base di evidenze scientifiche, arrivando a queste conclusioni: la cannabis legale “tiene i nostri bambini e le nostre comunità al sicuro” e “la cannabis legale tiene fuori dalla società la criminalità e il profitto criminale”.

Se queste, o in generale le conseguenze in termini di decisioni politiche non ci piacciono potremmo sempre esercitare il nostro diritto di non voto verso chi le ha prese. Ma almeno, e solo a quel punto, sarà una decisione veramente “libera”.

Questo significa porre l’evidenza e la scienza al servizio della democrazia. Questo significa dare valore alla sicurezza delle persone. E quindi alla loro libertà. Il resto sono chiacchiere da apprendisti stregoni o, se volete, truffe politiche.