Diritto e libertà
Facebook non è una questione privata. I dilemmi della ‘politica dei dati’
FB, in termini giuridico-formali, s’intende è “un privato”. Ma bisognerebbe evitare il rischio di rendere tale profilo una qualità apodittica. Quasi che FB non ponesse questioni specificamente rilevanti, proprio per questo suo carattere; e, soprattutto, quasi che non si possano/debbano studiare e attuare interventi politici (giuspubblicistici, di regolamentazione), volti a ridurre lo squilibrio gestorio ed economico-potestativo che FB, Amazon e Google sempre più comportano.
Leggi tutto...I partiti in Italia non esistono più. In agonia forse da molto tempo, in questa crisi di governo sembra di vedere nei partiti italiani le ultime esalazioni di un malato terminale. Nella pantomima dell’ascesa e della caduta del Governo gialloverde si può riconoscere una tendenza che caratterizza gran parte delle democrazie occidentali: il liquefarsi, l'evaporare dei partiti politici quali strutture organizzate.
Leggi tutto...Dmitry Prokazov e la moglie Olga sono stati indagati dalla procura di Mosca e rischiano di perdere i diritti genitoriali. La loro colpa è stata quella di avere portato il loro figlio di un anno alla manifestazione che si è svolta sabato 27 luglio nella capitale russa per protestare contro l’esclusione, giudicata arbitraria, di molti candidati di opposizione alle elezioni locali che si terranno a settembre.
Leggi tutto...Decreto sicurezza bis. Torna il passato più tetro, eretto a ‘Nuovo Inizio'
Il Decreto Sicurezza cd bis, da ieri sera Legge dello Stato, può essere considerato in molti modi. Se ne può fare esegesi di stretto diritto, e rilevare quante maggiori pene, e quali nuove, ha introdotto fra le nostre libertà, e, soprattutto, contro di esse. Lo si può considerare come intermezzo balneare: breve sosta romana, in uno stordimento sabbatico-tribunizio che, gonfio della sua irresponsabilità e del suo numero, sciama fra l’Alto e il Basso Adriatico.
Leggi tutto...I Radicali prendono una netta posizione sul caso Rocchelli-Mironov all’indomani della condanna a 24 anni di reclusione, in primo grado, del soldato italo-ucraino Vitaliy Markiv, arruolato nella Guardia Nazionale ucraina quando il 24 maggio 2014, a Sloviansk, morirono il reporter italiano Andrea Rocchelli e il suo interprete, il giornalista e dissidente russo Andrej Mironov, e venne ferito il giornalista francese William Rougelon.
Leggi tutto...Quando si tratta di divulgare una notizia dell'ultima ora, i media tradizionali non mettono grande attenzione nella redazione dei titoli e dei contenuti. Informazioni approssimative e non verificate sono gridate nei titoli al pari di notizie certe e documentate. La natura delle fonti è spiegata malamente, quando non del tutto ignota e ignorata.
Leggi tutto...Il “fenomeno Salvini” non è causa, ma effetto del disprezzo dello stato di diritto
Le macchine totalitarie – quelle politiche, quelle criminali, perfino quelle, in senso lato, economiche – non funzionano solo in forza del sopruso e della minaccia, ma anche in virtù di un consenso “spontaneo”, di un’abitudine all’abuso diffusa, di una accettazione in primo luogo culturale dei principi dell’ordine e del disordine costituito.
Leggi tutto...“Basterebbe rileggere tutto il catalogo Law & Order delle svariate tirannie lungo i secoli. Sempre a base di pubblici ministeri: da Jean Calais nasce il Voltaire del Trattato sulla Tolleranza; da Giangiacomo Mora e Guglielmo Piazza, il Manzoni de La Colonna Infame; da Dreyfus, lo Zola del J'accuse; Da Sacco&Vanzetti, se non nacquero, certo si mossero Einstein, Dos Passos, Bertrand Russel.
Leggi tutto...