bobdykan

Sciascia diceva che "nulla di sé e del mondo sa la generalità degli uomini, se la letteratura non glielo apprende". Vista dalla parte dell'effetto - e di un effetto così definito - ogni forma di fantasia e creazione artistica potrebbe allora chiamarsi letteratura. Ma neppure Sciascia avrebbe consentito a questa deriva.

Vista dalla parte del mezzo, cioè del materiale che diventa immateriale - immaginario, cultura, coscienza - la letteratura non ha confini così smisuratamente ultraletterari e non è neppure un qualunque uso creativo e fantastico delle parole. Altrimenti sarebbe letteratura anche la psicoanalisi o la pubblicità. All'Accademia di Svezia devono però avere pensato, premiando Bob Dylan, che se alcuni millenni o secoli fa la poesia si cantava e si ascoltava - e non si leggeva - così può essere anche oggi.

Questione e soluzione interessante, che non sappiamo però se sia più una ribellione al conformismo del "letterario" o una resa alla dittatura del "musicale" nel mercato culturale.

Anche se, senza inoltrarsi tanto in là, con un po’ di malizia ci si potrebbe limitare a dire che la generazione di Bob Dylan, alla quale gli accademici di Svezia appartengono, abbia voluto premiare se stessa e le proprie illusioni attraverso il proprio “poeta” di maggior successo. Una generazione che avrebbe voluto rivoltare il mondo come un calzino, non c’è (fortunatamente) riuscita e finisce per autocelebrarsi imbalsamando il cantautore di Duluth nel personaggio che aveva sempre rifiutato: a una Joan Baez che gli rimproverava l’abbandono della canzone di protesta, rispose di non aver mai creduto in quella roba, e di non essere responsabile di ciò che capiscono o fanno gli altri con le sue canzoni.

Comunque, un Nobel al pop rende pop anche il Nobel e universalmente "notiziabile" la sua scelta. L'Accademia di Svezia non ha solo aperto a questo menestrello contemporaneo l'empireo dei grandi, ma se n'è servito per dimostrare la propria "modernità". Anche in questo caso, però, l'eversione dai canoni letterari e l'adesione ai codici pubblicitari del sistema della comunicazione globale, dove nulla è convenzionale quanto lo scandalo, sembrano proprio essere due facce della medesima medaglia.