stradedelcibo quadratoLa notizia ha cominciato a circolare nelle prime ore del pomeriggio di ieri, e non c’è voluto molto perché fosse l’apertura delle edizioni online di tutti i giornali del mondo. D’altronde la fonte - l’Organizzazione Mondiale per la Sanità - non lasciava adito a dubbi, e la notizia poteva essere sparata ai quattro venti senza timore di sbagliare: è ufficiale, fumare non fa male. Almeno, non quanto ci avevano raccontato finora.

Era quello che i fumatori attendevano di sentirsi dire da decenni, invano. In quanti hanno smesso di fumare, o ci hanno provato disperatamente, condannandosi a una vita di privazioni e frustrazione? Averlo saputo! Valeva la pena tutta questa sofferenza per eliminare dalle abitudini quotidiane un vizio - ma forse non è più il caso di chiamarlo “vizio” - che pur non essendo la cosa più sana del mondo non è più dannoso di un piatto di affettati?

salame

Perché è questa la notizia del giorno, forse dell’anno. Lo IARC (International Agency for Research on Cancer) ha collocato nella stessa categoria il tabacco e la carne lavorata, intendendosi per carne lavorata la carne "trasformata attraverso salatura, stagionatura, fermentazione, fumo, o altri processi per migliorare il sapore e migliorare la conservazione". Salsicce, quindi. E prosciutti, lonze e culatelli, finocchione e salami, würstel e speck, mortadelle e pancette affumicate. Certo, il tabacco non è innocuo come la carne rossa, che lo IARC ha inserito nel gruppo A2, quello per cui la cancerogenicità è sospetta ma non dimostrata. Bisogna cercare di fumare con una certa moderazione, gli eccessi sono comunque da evitare, per carità, ma da oggi i fumatori potranno rispondere a pernacchie al solito saputello che, con il ditino alzato, si ostina a correlare le peggiori malattie al fumo. “Mangi il prosciutto tu? - potrete rispondere sbuffandogli sul viso il fumo della sigaretta - e allora non mi annoiare più con le tue fissazioni da uccello del malaugurio!”

Le reazioni, c’era da spettarselo, non sono tardate. Il più tempestivo, al solito, è stato il Codacons che ha divulgato un comunicato in cui chiede al ministero della salute di valutare l’opportunità di rimuovere l’obsoleto divieto di fumo nei locali pubblici. L’associazione dei consumatori chiede anche che vengano tolte dai pacchetti di sigarette le scritte che evocano danni per la salute che appaiono decisamente esagerati alla luce delle nuove evidenze: “è tempo di finirla con questi inutili allarmismi, che aumentano solo la confusione nei consumatori, alimentando interessi sui quali sarebbe il caso di indagare più a fondo. Piuttosto le nuove etichette - prosegue il comunicato del Codacons, che annuncia anche un analogo esposto al procuratore di Torino Guariniello - dovranno certificare l’origine e la tracciabilità della filiera del tabacco, per evitare frodi”. Intanto gli esperti, intervistati dalle testate di tutto il mondo, hanno cerato di ridimensionare la notizia, e di sminuirne la portata facendo ampio ricorso al latinorum degli addetti ai lavori. Ma la festa sul web era già cominciata, trainata dagli hashtag #ricomincioafumare e #thankyouforsmoking, ed è lecito ritenere che andrà avanti ancora per molto.

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Ok, non è vero. Fumare fa male, e anche parecchio. Il tabacco è una sostanza molto più nociva della carne lavorata, anche se da ieri sembra essere vero il contrario, almeno a quanto si legge sulla maggior parte dei giornali. Certo, non abbiamo letto che le sigarette fanno male quanto le salsicce, ma abbiamo letto che le salsicce fanno male quanto le sigarette, il che è esattamente la stessa cosa, ed è solo il punto di vista di ognuno di noi a dare maggior peso all’uno o all’altro termine di paragone. Il Codacons, per esempio, il comunicato lo ha fatto davvero, e non è meno sciocco e insensato di quello che abbiamo immaginato qui sopra. 

Perché quello che è sfuggito ai più è che il gruppo 1 della classificazione IARC contiene quegli elementi la cui relazione di causa effetto con alcune forme tumorali - in questo caso il cancro al colon retto - è adeguatamente dimostrata. Ma la correlazione non indica né il livello di pericolosità né l’incidenza: le probabilità di contrarre un tumore fumando (quanto i fumatori normalmente fumano) e mangiando carne (nella quantità che normalmente consumiamo) è enormemente differente. Quanto differente? Lo indica il grafico pubblicato ieri da La Stampa, in uno dei rari articoli corretti sulla questione, che riproduciamo qui sotto. Dire che le salsicce sono pericolose tanto quanto le sigarette è scorretto e pericoloso, almeno quanto l’affermazione uguale e contraria, ovvero che le sigarette sono innocue tanto quanto le salsicce.

iarc carne

 

Torneremo sul tema con un approfondimento nelle prossime ore. Intanto, per saperne di più:

- IARC: Q&A on the carcinogenicity of the consumption of red meat and processed meat

- Casey Dunlop, Cancer Research UK: Processed meat and cancer – what you need to know

@giordanomasini