Per abrogare i ‘fossili normativi’ è sempre troppo tardi. Il caso della legge 392/1978
Istituzioni ed economia
Il Consiglio dei Ministri del 27 giugno scorso, su proposta del Presidente Meloni e del Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Alberti Casellati, ha approvato un disegno di legge riguardante l'abrogazione di norme prerepubblicane relative ai periodi 1871-1890 e 1861-1870.
Il testo prevede la cancellazione di 6.479 regi decreti, portando il totale delle norme revocate a oltre 9.000.
L’abrogazione delle leggi in Italia costituisce una sfida che richiede coraggio e determinazione per garantire un sistema normativo adeguato ai tempi attuali. Tuttavia, ciò che si teme di più è ritrovarsi in una situazione paradossale, in cui occorrano, in alcuni casi, oltre 150 anni per apportare modifiche o abrogare disposizioni obsolete. Con il disegno di legge sopra richiamato, ad esempio, vengono soppressi provvedimenti risalenti al 1861.
In questa prospettiva, potremmo convivere con "fossili normativi" che restano intrappolati in un'epoca precedente, con scarsi riferimenti alle esigenze di oggi e poca attinenza con la realtà.
Una su tutte, la legge n. 392/1978 sulle locazioni ad uso diverso dall’abitativo, che appare oramai inadeguata alle esigenze attuali.
La legge 392 concepita in una stagione lontana, mentre il resto del mondo evolveva, ha continuato, e continua ad esercitare il suo dominio su imprenditori e commercianti, limitando la loro capacità di adattarsi ai rapidi cambiamenti del mercato.
Tra le criticità principali della 392 vi è l’obbligo di stipulare contratti di 12 o addirittura 18 anni, secondo il tipo di attività, nel corso dei quali il canone di locazione deve rimanere immutato (se non per l’aggiornamento percentuale dell’Istat). Ciò comporta che il canone sin dall’inizio dovrà essere più alto, non potendo subire variazioni per lunghissimi periodi di tempo. In questo modo non si può venire incontro alle esigenze dei conduttori, (start up, giovani imprenditori) che non hanno ancora ben presente, al momento della stipula del contratto di locazione, quale potrà essere la presa della propria attività.
Tale rigidità, in un'epoca in cui il commercio elettronico impazza e sovente si utilizza la formula dei temporary store, proprio ad evidenziare la necessità di una maggiore flessibilità nell’offerta, deve trovare un affievolimento.
Per riformare il sistema normativo nazionale e renderlo più aderente alla realtà, non è possibile permettere che il futuro sia un sogno lontano, bloccato in un passato che non appartiene più alle esigenze attuali.
Il Governo e la maggioranza parlamentare potrebbero ora, finalmente, intervenire sulla 392, modificandola significativamente o abrogandola, sostituendola con una disciplina più adeguata ai tempi che corrono. Contribuendo in tal modo a far fare alle locazioni ad uso diverso dall’abitativo un salto nel futuro, senza però attendere altri 150 anni.