Imposta patrimoniale, strumento a difesa dello status quo
Istituzioni ed economia
Nell'Italia di oggi, nessuno, sia esso tecnico o politico, può raccontare con onestà ai cittadini che un eventuale prelievo patrimoniale straordinario su larga scala è lo strumento per dare soluzione definitiva problemi della finanza pubblica.
Chiunque conosca questo paese, sia esso tecnico o politico, dovrebbe avere l'onestà di riconoscere che qualunque nostro governo, sia esso di sinistra o di destra o di centro, di larghe o ristrette intese, non solo non riuscirebbe a evitare che la minore spesa per interessi sul debito non venga sostituita da altra maggiore spesa corrente in futuro, ma in un momento come questo non sarebbe nemmeno in grado di assicurare che il gettito stesso dell'imposta patrimoniale vada integralmente o in gran parte a riduzione del debito pubblico!
L'imposta patrimoniale non sarebbe una pietra sul passato, il colpo di spugna sui debiti pregressi che permette al paese di riprendere la giusta via. Sarebbe la pietra tombale sui cittadini risparmiatori e sull'economia italiana. E sarebbe il colpo di spugna definitivo su ogni residuo di civiltà (non solo tributaria) e di onestà che c'è rimasto in questo paese.
L'imposta patrimoniale straordinaria in questo paese e in questo momento è lo strumento più adatto per garantire il mantenimento dello status quo, delle regole, degli assetti e delle abitudini attuali.