legge elettorale grande

La nuova legge elettorale ha cambiato radicalmente il sistema della pluricandidatura. Si è passati dalla liberalizzazione selvaggia del Porcellum a un uso più contenuto che si gioca su due dimensioni, quella dei collegi uninominali e plurinominali. Nel nuovo contesto, la pluricandidatura acquista due dimensioni: una verticale, quando esercitata unicamente nella quota proporzionale, tra i diversi listini dei 63 collegi plurinominali, e l’altra orizzontale, collocata sia nella quota proporzionale  che in quella maggioritaria, con una presenza in un collegio uninominale e in uno  o più collegi plurinominali.

Nel primo caso il numero di pluricandidature può variare da 2 a 5, nel secondo il numero varia da una combinazione minima 1+1 a una massima 5+1.

Per quanto riguarda la pluricandidatura verticale, quella cioè esercitata all’interno della stessa quota proporzionale, il Movimento 5 Stelle, come nel 2013,  opta per la strategia pluricandidature zero nei listini. Cala invece leggermente il ricorso alla pluricandidatura verticale da parte delle liste minori. Le piccole formazioni infatti appaiono puntare più sulla blindatura agganciata all’uninominale. In questo contesto, la pluricandidatura sembra più un riconoscimento di servizio quando non una ottemperanza del rispetto delle norme di genere che il tentativo di garantire seggi certi.

È invece nella pluricandidatura “orizzontale” che possiamo evidenziare come cada il tabù della pluricandidatura per il Movimento 5 Stelle, che tra Camera e Senato candida circa 90 candidati posizionati in entrambe le arene elettorali. La diversa composizione interna delle coalizioni di centrosinistra e centrodestra non è ininfluente sulla differente quantità di pluricandidati orizzontali. Se, infatti, l’alleanza del centrosinistra vede il Partito Democratico in posizione dominante e pivotale insieme a tre alleati minori, il centrodestra è caratterizzato da un’alleanza tra due liste di grandezza simile e due di forza inferiore con radicamenti territoriali dissimili.

Per la lista Liberi e Uguali la presentazione di candidati nei collegi uninominali non è chiaramente legata alla possibilità di vincere la competizione nel collegio, ma è una scelta che permette di rafforzare la presenza territoriale di alcuni candidati oltre che di facilitare la composizione delle stesse liste.

Nella tabella seguente riportiamo i dati del fenomeno. Per PC 1+5 si intende il numero di pluricandidati candidato una volta nell’uninominale  e 5 volte nel proporzionale.

tabella