Il Segretario di Stato Kerry ha incontrato il nostro Presidente del Consiglio Letta e la Ministro degli Esteri Bonino: durante il colloquio, Letta ha chiesto a Kerry di fare verifiche sul fatto che gli USA abbiano o meno intercettato cittadini italiani sul web e nelle loro comunicazioni elettroniche. Kerry ha assicurato che l'intera procedura legata ai controlli della NSA è sotto revisione, dopo l'apertura del caso Snowden, e che l'obiettivo è il bilanciamento tra diritti dei cittadini e sicurezza.

edward snowden - Copia

Il Garante Privacy italiano Antonello Soro, nel mentre, ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio, chiedendo “che il Governo accerti, con tutti gli strumenti utili, se la raccolta, l'utilizzo e la conservazione di informazioni relative alle comunicazioni telefoniche e telematiche abbia coinvolto anche i cittadini italiani”. Fin qui, la richiesta del Garante sembra orientata unicamente nel senso della pura testimonianza e del bisogno di trasparenza. E si potrebbe pensare che si tratti di una lettera dettata da mera ingenuità amministrativista. Ma come, si dirà, il Garante non ha capito che si tratta di una questione, quella del DATAGATE, che si gioca tra massimi sistemi internazionali, di alta politica estera, di equilibri tra antiterrorismo e libertà dei cittadini nel mondo libero? Forse Soro, persona di lunga esperienza politica, non si è reso conto di chiedere qualcosa che comunque, al di là della maggiore consapevolezza nell'opinione pubblica (preziosissima e anzi tardiva se vogliamo), non potrà portare a nessun risultato perché tanto sono gli Stati Uniti a decidere cosa, come, perché controllare tutto su internet (piaccia o non piaccia) nella loro veste di “poliziotti globali”? Non capisce, forse, che una potenza come gli USA potrebbe domandarsi “Quante divisioni ha il Garante Privacy italiano?” con cinico, caustico realismo?

Le domande sono retoriche. Il nostro Garante ha capito, lo presumo da quanto scrive, che l'occasione è invece cruciale per un altro obiettivo interno. Proprio a fronte del DATAGATE e del crescente sconcerto nell'opinione pubblica per la vastità e intensità dei controlli sui dati dei cittadini, per fini di giustizia e di pubblica sicurezza, è arrivato il momento di esigere a gran voce che l'Italia guardi (anche) la trave ficcata nel proprio occhio curioso e indagatore: da dieci anni aspettiamo il famigerato “Allegato C” al Codice Privacy, che si dovrebbe comporre di due decreti, uno del Ministero degli Interni e uno del Ministero della Giustizia. Questo “Allegato C” sarebbe la legge che disciplina le misure di sicurezza e di protezione dei dati personali trattati per finalità di polizia e di giustizia. Oggi, il Far West non è poi così far, perché in casa nostra non sappiamo con quali criteri si processino e si tutelino le informazioni delle banche dati di sicurezza e anticrimine. Manca la normativa, sebbene la sua emanazione sia prevista dal giugno 2003.

E infatti il Garante per la protezione dei dati personali chiude la sua lettera così:

A tal fine, colgo l'occasione per ribadire che non è stata ancora adottata la normativa di attuazione dei principi del Codice in materia di protezione dei dati personali relativamente ai trattamenti effettuati per fini di giustizia, polizia o sicurezza nazionale. Mi preme sottolineare con forza che la persistenza delle descritte lacune normative in settori così delicati, a dieci anni dalla entrata in vigore del Codice, rischia di vanificare le finalità perseguite e di indebolire il diritto alla protezione dei dati personali dei cittadini trattati da autorità statuali nell'esercizio delle più penetranti potestà pubbliche, minando la stessa fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Tempismo e merito della lettera, entrambi OK, come direbbero gli americani. Non era naïveté burocratica. Non era analfabetismo diplomatico globale. E' buona politica nazionale, realista e imparziale, anzi dalla parte dei cittadini: peccato solo che, in Italia, un'Autorità debba fare il mestiere che spetterebbe ai nostri partiti, se non fossero così concentrati sull'IMU e sulla decadenza di una persona sola, mentre il mondo corre e noi restiamo indietro.