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Sarebbe interessante scoprire quando e come si è diffusa la leggenda secondo la quale i Verdi tedeschi sarebbero un’altra cosa rispetto a quelli italiani: decrescisti i nostri e sviluppisti i loro, pseudocomunisti e antagonisti i nostri, riformisti e liberal (se non addirittura liberali) i loro. Sarebbe questa differenza, secondo la leggenda, a giustificare gli scarsi risultati dei Verdi italiani a fronte di quelli molto lusinghieri dei Verdi tedeschi, e a impedire ai Verdi italiani di intrattenere alleanze elettorali significative (mentre invece quelli tedeschi chissà con chi si alleano).

Ebbene, non è vero, neanche un po’. I Verdi tedeschi non sono solo contrari agli stessi ‘single issue’ ai quali si oppongono i Verdi italiani, dagli OGM al nucleare, ma condividono con loro anche le stesse scelte ideologiche e valoriali di fondo (che possono piacere o non piacere, ma quelle sono). I Verdi tedeschi, ad esempio, sono in prima fila contro i trattati di libero scambio negoziati dall’Europa, come il Ceta e il TTIP. Il TTIP in particolare è tramontato in Europa prima ancora che lo seppellisse Trump dagli USA a causa delle pressioni e delle proteste organizzate dai Verdi soprattutto in Germania. Basta fare un giro con Google translator sulle pagine dei Grünen per averne un’idea piuttosto precisa.

Se i Verdi in Germania (ma anche in Austria, ad esempio) hanno avuto un lusinghiero successo lo si deve a un fenomeno di meccanica elettorale abbastanza semplice: con una grande coalizione che comprende socialdemocratici e CDU al governo dal 2013 (oltre che dal 2005 al 2009) il voto di dissenso antigovernativo non si riversa sull’alleato di governo ma sulle estreme all’opposizione, in assenza di opzioni moderate, ovvero gli ultranazionalisti a destra e i Verdi a sinistra. La rappresentazione migliore di questo fenomeno c'è stata alle presidenziali austriache del 2016, che ha visto competere (e prevalere) al ballottaggio il verde Van Der Bellen sul nazionalista di destra Hofer, mentre né I socialdemocratici né i popolari, all'epoca ancora insieme al governo, si sono fermati entrambi intorno all'11% al primo turno. 

Casomai il problema dei Verdi italiani è che lo spazio politico che legittimamente ambirebbero a occupare è stato già rumorosamente occupato dal M5S (e anche questo spiega tante cose).