Strade aperte per i giovani talenti della narrativa italiana. In questo numero, ospitiamo un racconto inedito di Michele Scoppetta.

racconto

Non sono mai stato vecchio. E' la verità, ora lo posso dire, non fa alcuna differenza. Per un senatore della Nuova Unione Europea come me la cosa più importante è restare con la pelle senza rughe, un fisico tonico e sempre scattante. In politica, come in ogni altro campo, l'impatto esterno è la prima di tante fasi importanti.

Avevo racimolato un mucchio di soldi per assicurarmi più trattamenti possibili. A ognuna delle maggiori classi politiche spettavano al massimo dieci terapie da ringiovanimento totali, da tre anni ciascuna. Io ero già alla diciassettesima, ma non fu questo il problema.
Il fatto è che mi ero innamorato. Di Liz. Dei suoi lunghi capelli rossi e del profumo che indossava. Era bellissima, e io ero sempre un trentenne in forma smagliante. Era tutto perfetto. Quasi.

Avevo comprato trattamenti non autorizzati da pusher affidabili e che utilizzavano un sofisticato programma che riproduceva fedelmente quello legale. Con l'unica differenza che gli anni che potevo riavvolgere erano circa dieci. Dieci per ogni seduta, ci pensate? E tutto perché Liz era entrata con prepotenza nel mio cuore e nella mia casa. Ecco, questo fu l'inizio della mia catastrofe.

- Quanti anni dovresti avere a quest'ora, bell'uomo?
Mi piaceva quando mi chiamava così. Riuscivo a sentirmi importante anche fuori del ruolo che avevo nella Nuova Unione. Così glielo dissi.
- Senza l'aiuto delle nuove terapie, ne avrei ottantasette. Troppi per una come te, non credi?
Sorrise, ammaliante e dolce come non era mai stata nessuna. Mi porse una tazza di caffè e le carezzai il viso che continuava a strusciare sulla mia mano accogliente.
- Le nuove terapie sono illegali, non è vero? – mi chiese. – Se qualcuno lo venisse a sapere, sai cosa significherebbe per te?
Lo sapevo. Liz non era una ragazza sciocca. Quarant'anni da senatore e la mia faccia liscia come il culo di un bambino, non la ingannarono. Bloccai il respiro per una frazione di secondo, abbastanza lunga da illudermi che fosse passata qualche ora.
- Non c'è pericolo, tesoro. La prossima è l'ultima, te lo prometto. Arriverò alla tua età e invecchieremo insieme. Ci ameremo per tutto il tempo che ancora ci rimane da vivere.
Sorrise. Era quello che desideravo, che sorridesse. Non ne parlammo più, fin quando non aprii la cassaforte e mi preparai al trattamento finale.

- Ci vorranno pochi minuti e sarà tutto finito. Per sempre. Aspettami in camera per favore. Non voglio che ti esponga alle radiazioni.
Mi diede un bacio, lieve e infinito, per poi lasciare la stanza e chiudersi dietro la porta. Preparai il liquido necessario e lo inserii nella siringa. Tramite un braccio meccanico in anthalium, avrebbe iniettato nelle mie vene il siero appena la lampada a ultravioletti sarebbe stata azionata. Mi spogliai e mi adagiai sul lettino apposito. Sistemai la fascia dei raggi UV parallelamente al corpo e indossai la maschera di protezione per gli occhi. Era tutto pronto. Guardai lo START e stavo per premerlo. Fu a quel ricordo, quello di un semplice pulsante di avvio, che si fermarono tutti i miei pensieri positivi. E tutti i miei sogni.

Il Corpo Speciale per la Tutela della Stabilità Eterna irruppe nella stanza sfondando la porta. Erano circa quindici uomini, in testa il generale De la Croix. Si presentò con un ghigno, il più feroce che m sia mai stato rivolto.
- Bene, bene, bene... Senatore De Tullio, ce la stiamo spassando alla grande, non è così?
Non risposi al suo sarcasmo. Pensavo solo a Liz, a come avrei potuto rimediare. Poi comparve alla porta, come un fantasma.
Come diavolo avevano fatto a scoprirmi? C'era bisogno di un mandato speciale per rompere le palle a un senatore a vita. Poi compresi tutto.
- Ah, dimenticavo – continuò De la Croix. – Morgana, o Liz se preferisce, nasconde molti segreti. Anzi, per essere precisi, qui dentro ci sono tutti i tuoi segreti.
Un droide! La mia Liz era un droide senziente. De la Croix estrasse dalla schiena di Liz una penna USB-7 ad alta rilevazione, capace di captare suoni e di registrare tutto quello che vedeva e sentiva il droide.
- Lo sa cosa c'è qua dentro, vero? Da quando il progetto "Morgana" è partito per stanarla, abbiamo registrato ogni sua parola, ogni movimento. Ma avevamo bisogno di prenderla sul fatto. Era la nostra ultima occasione e ce la siamo fatta bastare. Non dirò che mi dispiace, perché è la gente come lei che mina le forti basi della Nuova Unione. Adesso si rivesta e mi segua, prego.
Non dissi nulla. La verità è che da quel giorno non ho più parlato con nessuno. Fui condannato a una evoluzione precoce e definitiva. Mi privarono della carica politica e della giovinezza.

Il mio corpo non potrà più sopportare terapie di involuzione di età e ormai sono diventato niente altro che un vecchio di ottanta anni e più, con i suoi dolori, i capelli bianchi e qualche dente in meno.
Tradito da una donna, Morgana. Un circuito spia che mi ha restituito il senso della vita, per poi strapparmelo via con una furia che non avevo previsto.

Vivrò il resto dei miei giorni da milionario. Mangerò le primizie che pochi possono permettersi. Non avrò bisogno di lavorare. Ma quando la sera mi metto a letto, il mio unico desiderio è che si abbassi il sipario e non si rialzi più. Solo questo.