Più sicuri? Meno sicuri? Questione di prospettiva
Istituzioni ed economia
Strage, massacro, invasione senza precedenti, non siamo più al sicuro. Questi sono alcuni dei concetti che sempre più frequentemente vengono espressi, sia dalla stampa che dall'opinione pubblica, a seguito degli attacchi terroristici che nell'ultimo anno hanno insanguinato Parigi e, sembra, mirato al cuore di un'Europa incapace di difendersi.
Fatti gravissimi, certo. Ma sono davvero "senza precedenti"? A quanto pare no. Il professor Paul Kirby, consigliere indipendente dell'Ufficio di Gabinetto del governo britannico, riporta in un grafico, pubblicato sul suo account Twitter, le statistiche dei morti per terrorismo nell'Europa occidentale dal 1970 al 2015, elaborate dal GTD, Global Terrorism Database: dai numeri emerge un deciso calo del numero delle vittime rispetto agli anni '70, quando il terrorismo "interno" (IRA, Brigate Rosse, ETA, RAF e altri, ma sono incluse anche la strage delle Olimpiadi di Monaco 1972 e quella di Bologna 1980) uccideva di routine dalle 200 alle 400 persone ogni anno.
Tutto questo per dimostrare cosa? Che il nostro è il migliore dei mondi possibili? Che le nostre paure sono ingiustificate? Che non c'è nessun pericolo? Certamente no. Gli attentati di Parigi sono gravissimi e tutti, dalle forze militari e di polizia alle istituzioni ai semplici cittadini, dobbiamo prendere atto del rischio e combattere questa battaglia con tutte le nostre forze, soprattutto realizzando un miglior coordinamento a livello sovranazionale ed europeo.
Tutto questo, in realtà, non vuole dimostrare niente. Vuole essere soltanto un modo per mettere le cose in prospettiva e per distinguere la percezione dalla realtà, ricordando che il terrorismo in Europa non è nato oggi, ma ha attraversato, in una lunga storia di sangue, tutta l'epoca contemporanea, e che ci sono stati periodi in cui uccideva di più e più capillarmente rispetto ad ora. La questione non è che non siamo "più" al sicuro, ma che raramente lo siamo davvero stati. "Formidabili quegli anni"? Forse sì, ma ricordiamoli com'erano, non come avremmo voluto che fossero.