Diritto e libertà
Cattive notizie. La scelta dei vertici della Cassazione dimostra che il CSM è legibus solutus
Attorno alla ri-nomina dei vertici della Cassazione di giovedì scorso sono successe tre cose sconvolgenti, ciascuna rappresentativa dello sconvolgimento che la putrefazione istituzionale del CSM ha comportato nell’equilibrio e nello scontro tra i poteri costituzionali e purtroppo significativa del loro perdurante asservimento ai vertici putrefatti della magistratura e del suo organo di autogoverno.
La sentenza del Tar sulle cure anti Covid e il ritorno del grillismo con altri mezzi
Nelle piazze in cui sabato si è manifestato contro la strategia anti-Covid dell’esecutivo insieme a tanta indignazione e a qualche verità, c’erano anche tanta demagogia e troppe strumentalizzazioni. Il ritorno del grillismo con altri mezzi, insomma. Ma, forse, questo fenomeno è anche stato il prodotto della decisione di giudicare la pandemia un’emergenza, di fronte alla quale non potevamo più permetterci il rispetto dello stato di diritto.
Siccome sono tardo, l’ho capito tardi. Solo ieri. Solo dopo due anni di fegato ammalorato nell’assistere con rabbiosa incredulità all’indifferenza con cui si è generalmente sopportata la diuturna, incessante e sempre più grave violazione dei diritti elementari dei cittadini in nome delle esigenze di salute pubblica.
Contro Dreyfus, in difesa di Petain. Zemmour, l’ebreo antisemita, parafango delle vergogne francesi
“Io piccolo ebreo berbero venuto dall’altra sponda del Mediterraneo…ovviamente non sono razzista”. Tanto dice Eric Zemmour nel suo primo comizio della campagna elettorale, mentre inneggia alla “riconquista” della Francia, riconquista che, ovviamente, passa (in ordine sparso) per la rinnovata sovranità francese, per l’abbandono della Nato
Lo sciopero finisce dunque tra le cose - le ormai tantissime - che l’emergenza italiana in via di sempiternità mette ai margini del democraticamente ammissibile. Temo che non si tratti, come invece ha ipotizzato qualcuno
Spes contra Spem. Non accettare la morte, nemmeno della democrazia e dello stato di diritto
La morte è una realtà insufficiente e per questo non eterna. Credere in questo – volere credere - significa "aprire" la realtà a una profondità più vasta, nel tempo e oltre il tempo, attraverso la prassi della vicinanza, del perdono, della promessa che impegna per gli altri e che salva il mondo.
La Commissione Ue, ha diramato 32 pagine di “linee guida sulla comunicazione”, dirette ai suoi funzionari, in cui, tra le altre cose, in vista del Natale, ammonisce a non parlare di Natale. In sintesi: “Non tutti celebrano le feste cristiane, siate sensibili”.
Che gli uomini si mettano la gonna non è un contributo alla causa femminista
Non mettiamo in discussione le buone intenzioni dei maschi che si vestono da femmine per denunciare la «sessualizzazione del corpo femminile» e la «mascolinità tossica» e per affermare l’esigenza di «di non essere definiti dai vestiti che si indossano».