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La resistenza passiva diventa reato. La disobbedienza civile nonviolenta è dunque un crimine. Punire nelle carceri chi protesta, ad esempio, rifiutando il cibo o un'attività imposta, per ottenere ascolto e tutela, aumenterà o diminuirà la violenza tra le sbarre?

Impedire ai cittadini di manifestare con il proprio corpo contro la devastazione di qualche grande cantiere imposto dall'alto a scapito dei territori, aumenterà o diminuirà la violenza dei soliti noti in cerca di visibilità?

In sintesi, criminalizzare gli oppositori pacifici, che applicano le tecniche nonviolente di Gandhi e di Capitini, a chi darà forza?
Allo Stato, forte con i deboli, o ai violenti che cercheranno di monopolizzare i movimenti mettendo all'angolo, come inefficaci e controproducenti, le modalità pacifiche di protesta e di proposta? Questa Legge "Insicurezza" (oggi approvata) è un obbrobrio politico proprio per questo: nelle carceri, ghettizzati i nonviolenti, ci sarà spazio solo per le proteste estreme, proprio perché questa legge confonde tutto nell'indistinto. E puntuale, appena approvata la legge, è partita la prima rivolta, al carcere di Genova.

Nella società – spinti a starsene a casa le persone perbene, gli attivisti dei partiti democratici, gli espropriandi, gli ambientalisti, chi tutela il proprio territorio contro, ad esempio, le "ruspe" imposte senza dibattito pubblico e confronto – di chi saranno appannaggio le piazze e le strade antistanti i cantieri? Saranno le piazze e le strade dei violenti incappucciati, degli antagonisti, di chi non ha da perdere nulla e che non troverà alcun ostacolo nel prendersi tutta la scena. La moneta falsa scaccia sempre la moneta buona: in circolazione rimarranno polizia in tenuta anti sommossa e i facinorosi dell'eversione.

Forse, proprio questa "tensione" estrema è voluta, cercata, codificata in questo nuovo diritto delle destre italiane, che riconoscono come unica categoria della politica l'associazione/dissociazione "amico/nemico", che solleticano gli istinti di chi - attraverso il mito dell'ordine - non vuole altro che tacitare e porre fuori dal contesto politico efficace e produttivo gli avversari di sempre: i Capitini, appunto, i Minzoni, i Matteotti, i Gobetti, i Turati, gli Sturzo, i Rosselli, gli Amendola; i "democratici" capaci dell'alternativa al governo attuale che - in tutti i contesti d'esercizio delle libertà civili, politiche e sociali - debbono essere messi fuori gioco.

Contro le mamme incinte e i bimbi neonati, si muove un altro rigurgito estremo: sono i diversi a meritare il carcere e l'accattone fastidioso, lo zingaro ladro, l'emarginata gravida non meritano pietà: sta più sicuro in carcere il figlio del "colpevole" per nascita, cosi si abitua per un futuro che è già destino.