StoriediStrade 2903

Rassegna stampa ragionata, libera ed eclettica curata da Marion Sarah Tuggey.

Jihadi cool - not.
Magliette, felpe, body per neonati, borse: tutti neri, con impressi la Shahada e il sigillo del profeta. La moda ISIS in vendita. Il brand dell’ISIS come riconoscimento sociale che alimenti il sentimento di appartenenza che il gruppo terroristico vuole rinforzare. Anche se, fortunatamente, i siti online e i negozi fisici che vendono queste cose vengono chiusi nel giro di poco tempo, gli abiti e gli accessori ispirati alla jihad si vendono, e rappresentano un modo di rafforzare la connessione con l’ideologia dello Stato Islamico.

Colonie e radicalizzazione
Ai sensi del diritto internazionale, la colonizzazione della Cisgiordania rimane illegale, e compromette notevolmente le possibilità di arrivare ad una pace stabile fra Israele e Palestina. Eppure ci sono, al giorno d’oggi, 380.000 coloni: fare finta che non esistano, rifiutarsi di ascoltare e di esaminare i limiti posti dal loro circuito ideologico chiuso è una garanzia per non capire il cambiamento di Israele. Circa il 15% dei coloni viene dagli Stati Uniti, e il peso delle colonie e dei loro abitanti - sia politico sia economico - non è mai stato tanto forte quanto ora. Così come la radicalizzazione dei movimenti messianici estremisti.

Bulawayo: addio industrie, benvenute chiese?
Dove una volta c’erano industrie ora sventolano le bandiere di varie congregazioni religiose: per la camera di commercio nazionale dello Zimbabwe la situazione a Bulawayo è tragica così come in gran parte della nazione, e c’è bisogno di politiche coraggiose per dare nuova vita all’economia e riconquistare la fiducia degli investitori. Solo nelle zone industriali di Kelvin, Belmont e Thorngroove hanno chiuso oltre 100 aziende, e le congregazioni come i Pentecostali ne hanno approfittato per acquisire grandi spazi industriali a basso costo, per destinarli poi alla preghiera. Che però non salverà l’economia o le vite degli abitanti dello stato.

Decluttering? No grazie.
Quanto è difficile applicare la filosofia del KonMari, del decluttering - cioè del riordinare una stanza o una casa gettando via le cose ‘inutili’? Per tanti, negli USA, è facile: poter buttare via le cose che hanno stufato o che sono ormai vecchie è uno dei caratteri in cui si impara ad essere americani. Per molti altri, invece, non lo è affatto: parliamo dei figli degli immigrati, di coloro che non sono riusciti a conservare nulla della loro infanzia in un altro paese, dal quale sono dovuti scappare per restare in vita, e si sono ritrovati ad inventarsi una nuova vita in un nuovo paese. Per loro e le loro famiglie, buttare via o dare ad altri le loro cose non è e non sarà mai facile: ogni oggetto posseduto è una conferma dell’essere sopravvissuti.

Fame perenne?
Una ricerca condotta da Sarah Hill, docente alla Texas Christian University, pare aver rivelato uno degli effetti di lungo periodo legati all’essere cresciuti poveri: le persone con questo tipo di infanzia hanno più difficoltà a regolare il loro apporto di cibo, anche quando non hanno fame - mangiano più degli altri, a prescindere dal bisogno di cibo che provano. Negli Stati Uniti, contrariamente a ciò che accade negli altri paesi, sono i poveri ad essere più tendenti all’obesità, e ciò pare dipendere più da cosa mangiano che da quanto mangiano.

La regina nell’ago
Graham Short è un micro-incisore britannico che ha recentemente ritratto la Regina Elisabetta II, per commemorarne il novantesimo compleanno, su una foglia d’oro - inserita nella cruna di un ago. Nel suo studio di Birmingham ha inciso una citazione di Abramo Lincoln sulla punta di un proiettile della Guerra Civile, e ha riprodotto ‘L’ultima cena’ di Da Vinci sul bordo di una lametta. Short ha 69 anni, e il principale strumento per incidere è il battito del suo cuore: lavora con uno stetoscopio e incide fra due battiti cardiaci - per rallentarli, nuota 3 ore la mattina e 3 il pomeriggio, non beve più caffé nei giorni lavorativi e (purtroppo) prende diverse medicine.

@masaraht

Le scorse rassegne si trovano nel sommario di Terza Pagina.