olio di palma

Roberto La Pira, direttore del Fatto Alimentare, ci ha scritto in merito all'articolo firmato da Luciano Capone e pubblicato su Strade pochi giorni fa, che aveva come oggetto la campagna del suo giornale contro l'olio di palma. Pubblichiamo volentieri la sua lettera, seguita da una replica del nostro direttore, Piercamillo Falasca.

 

Gentile direttore,

ho letto l’articolo sull'olio di palma e vorrei chiarire un paio di cose. Da sempre Il Fatto Alimentare invia segnalazioni all’Antitrust e al Giurì della pubblicità per denunciare campagne pubblicitarie scorrette e ingannevoli che convincono le persone a modificare il loro comportamento alimentare. In questo anni sono state diverse le aziende che hanno dovuto modificare o interrompere la pubblicità, da Coca Cola a Uliveto… Recentemente abbiamo inviato due richieste, una per la campagna sull’olio di palma di AIDEPI e una per la campagna di Olio Cuore. Si tratta di un metodo per ristabilire correttezza alla comunicazione e per riequilibrare l’invasione di messaggi ingannevoli. Il sito pubblica anche le decisioni di censura del Giurì e dell’Antitrust, cosa che pochi altri giornali fanno. Vorrei ricordarle che a suo tempo abbiamo pubblicato la lettera di Elena Fattore e anche una risposta.

Sulla questione di Andrea Ghiselli e sul conflitto di interessi non c’è bisogno di spendere molte parole. Se lei avesse spiegato che Ghiselli, in qualità di dirigente di un ente come il Crea Nut alla dipendenze del Ministero delle politiche agricole è il responsabile delle Linee guida per una sana alimentazione degli Italiani ed è anche consulente retribuito sino a 10 mesi fa di Aidepi (associazione che ha speso 1 milione di euro per la campagna pubblicitaria a favore dell’olio di palma) e di Assolatte forse i suoi lettori avrebbero capito meglio di cosa stiamo parlando. In questo ambito un parere di Ghiselli a favore dell’olio di palma può configurarsi come conflitto di interessi.

Cordialmente, La Pira Roberto

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Caro dott. La Pira,

a nome di Strade la ringrazio per la sua lettera, che permette anche a noi di chiarire alcune cose. Non è in discussione il diritto del Fatto Alimentare di denunciare i messaggi pubblicitari che ritiene ingannevoli. Parimenti, non crediamo che sia in discussione il nostro diritto commentare il merito della vostra scelta.

La campagna partita dalle pagine del Fatto Alimentare contro un ingrediente alimentare – l’olio di palma – è stata accompagnata da messaggi fuorvianti e ingannevoli: dallo studio della dottoressa Elena Fattore avete dedotto considerazioni (ad esempio: “il consumo abituale di olio di palma fa aumentare in modo significativo la concentrazione di grassi nel sangue, dal colesterolo ai trigliceridi”) che la stessa dottoressa Fattore ha categoricamente smentito. Avete pubblicato la sua lettera di smentite e precisazioni, come siete tenuti a fare, ma questo non ha certo sanato la significativa distorsione del dibattito pubblico che la vostra campagna ha prodotto, proprio a partire da quella cattiva interpretazione della ricerca della Fattore.

Per quanto riguarda la vicenda del dott. Ghiselli, ci dispiace ma non siamo d’accordo con lei. Che un ricercatore di chiara fama faccia da consulente ad aziende che producono cibo non è notizia che dovrebbe meravigliare nessuno (anzi, dovremmo accoglierla con un certo sollievo): si studia per lavorare, ed è sul mercato che si mettono a frutto le proprie competenze, per le quali giustamente si viene remunerati. Consideriamo francamente insensata la pretesa – che deduciamo dalla sua lettera - che un esperto non possa esprimere la propria opinione sulle materie nelle quali è più competente perché quello è anche l’ambito della sua attività professionale. I conflitti di interessi sono tali nel momento in cui vengono tenuti nascosti e producono vantaggi indebiti. Invece l'articolo del Corriere in cui il dott. Ghiselli parla di olio di palma dichiara in ottima evidenza la natura dei suoi rapporti professionali con Aidepi, come documentato dalla foto qui sotto (tratta dal suo giornale).

ghiselli

Il mondo del cibo e dell’alimentazione, come lei sa, è già molto affollato da stregoni, guru ed esperti fai-da-te e non possiamo davvero permetterci di tenere lontani gli esperti veri, dai quali abbiamo tutti da imparare.

Cordialmente, Piercamillo Falasca

 

- Update (14/04/2015): riceviamo dal direttore del Fatto Alimentare La Pira questa precisazione, che volentieri pubblichaimo: 

Gentile direttore la ringrazio, ma la vicenda conflitto di interessi di Ghiselli non è proprio come viene descritta. Il Corriere della sera ha aggiunto la questione del conflitto di interessi di Ghiselli solo dopo che noi abbiamo inviato una formale richiesta. Nella prima versione dell’articolo non compariva questo piccolo particolare come non compariva il finanziamento del lavoro firmato dal Mario Negri sempre dall’Adipi. Questo viene detto nel nostro articolo ma le è sfuggito. Si tratta di piccoli articoli che contano per fare capire da chi vengono certi giudizi . La pregherei di aggiungere questa nota alla mia lettera e di rettificare, se crede, la sua risposta. Cordialmente.

La Pira

 

Gentile dott. La Pira, 

Nell'articolo del suo giornale nel quale denunciava la vicenda del conflitto di interessi di Ghiselli questa precisazione non c'era. Forse c'era in qualche altro articolo, che non abbiamo visto. Se è così, e non ho motivo di dubitarne, avete fatto bene a segnalare la cosa al Corriere, e bene ha fatto il Corriere ad aggiungere la nota. Non è abitudine in questo paese segnalare i conflitti di interesse, e sarebbe buona cosa che si cominciasse a farlo in ogni campo e ad ogni livello. Questo però non significa che le collaboriazioni professionali del dott. Ghiselli siano un vulnus alla sua competenza e alla sua professionalità, e che gli debbano precludere collaborazioni con enti pubblici. Non conosco i finanziatori dell lavoro dell'Istituto Mario Negri, ma ne conosco il contenuto. Per discutere il merito di quello studio l'unico modo corretto è pubblicarne un altro, migliore per metodologie utilizzate, che produca risultati differenti. La scienza funziona così. 

Giordano Masini (caporedattore di Strade)