La sezione monografica del numero di febbraio di Strade è stata curata con la collaborazione di Pro-Test Italia, un’associazione di studenti e giovani ricercatori impegnata nella formazione e nella corretta informazione sul tema della sperimentazione animale. Il presidente, Dario Padovan, racconta qui la storia dell’associazione, che ringraziamo per il prezioso contributo.

padovan

"In principio era il caos", potremmo dire che inizia così la storia della nostra associazione, quando su facebook c'era il caos, ovvero quando gli unici a parlare di sperimentazione animale - impropriamente definita "vivisezione" - erano le associazioni animaliste, più o meno radicali, ma tutte invariabilmente scorrette dal punto di vista scientifico. Poi, molto in sordina, apparve una pagina gestita da alcuni laureati in materie scientifiche che si chiamava "A favore della sperimentazione animale" (AFDSA), nome forte, ma scelto proprio per evidenziare il netto contrasto con le pagine contrarie all'uso degli animali nella ricerca.

"Poi venne la luce", potremmo continuare per mantenere la metafora biblica. E questa luce venne quando Giulia Corsini, studentessa di Medicina Veterinaria, seppe che qualcuno stava organizzando una manifestazione contro un allevamento di animali da laboratorio, e decise di reagire. Contattò un paio di persone, tra i quali c'era anche il sottoscritto, che all'epoca erano tra i più attivi "commentatori" della pagina e descrisse quella che al momento sembrò a tutti una cosa abbastanza folle: uscire da Facebook e fondare un'associazione. In poco tempo venne redatto lo statuto e si registrò il dominio internet, si iniziarono a contattare politici e istituti di ricerca, e contattammo anche Pro-Test UK, la prima associazione a portare questo nome, nata per difendere la costruzione di un moderno stabulario a Oxford, per avere il permesso di poter utilizzare lo stesso nome. Fu così che i fondatori di Pro-Test Italia si conobbero finalmente di persona.

L'associazione iniziò subito un'intensa attività di debunking su internet ma quando, il 20 Aprile scorso, un gruppo di vandali effettuò un'irruzione nello stabulario del Dipartimento di Farmacologia dell'Università di Milano, decidemmo di tentare qualche uscita pubblica. E un poco alla volta siamo riusciti ad attirare attenzione e curiosità: il 1 giugno a Milano circa 350 tra ricercatori e studenti hanno fatto lezione in piazza, per spiegare cosa vuol dire sperimentare sugli animali e perché è necessario. Una manifestazione della quale ha parlato anche  Nature, la più importante rivista scientifica mondiale. E poi l’iniziativa più importante alla quale abbiamo collaborato, Italiaunitaxlascienza: conferenze in varie città e a costo quasi zero sui temi per i quali il pregiudizio antiscientifico continua ad essere più diffuso. Abbiamo svolto un'intensa attività di informazione verso i parlamentari che stavano discutendo la legge delega per il recepimento della direttiva europea, riuscendo a segnalare i paradossi più grossolani contenuti nel vari emendamenti. Dopo un sit-in davanti al Senato i primi di Luglio, Pro-Test Italia riesce a farsi ricevere da alcuni senatori, compresa la Commissione Igiene e Sanità al completo. Poi riesce a farsi ricevere in audizione dalla Commissione Affari Sociali della Camera e, il 19 Settembre, riesce a portare davanti a Montecitorio quasi 500 Ricercatori.

E non abbiamo certo intenzione di fermarci.