Nega la libertà chi risponde ad una vignetta satirica con una strage di 12 persone, certo.

Ma nega la libertà anche chi sul cadavere di quelle persone conficca il vessillo dello scontro di civiltà, perchè dimostra di non aver capito che la libertà distingue le responsabilità dei singoli e dei popoli. La libertà a cui siamo educati e affezionati, nel mondo libero, non produce mai rappresaglie.

charlie hebdo

La nega, ma non se ne accorge, anche colui che quella libertà la tende oltre i limiti dell'autodissoluzione, come i tanti, troppi occidentali che a parole o nei fatti si arruolano tra le fila dei nostri nemici, compatendoli o comprendendoli, tollerandoli o addirittura sparando per loro conto, per un ingiustificato e ingiustificacibile senso di vergogna di ciò che siamo.

La tremenda strage di ieri a Parigi apre un processo alle debolezze dell'Occidente - soprattutto dell'Occidente europeo - e in particolare a quella di aver creduto di potersi disimpegnare dal mondo senza pagare dazio a quelle forze che dal mondo vorrebbero espellere lo scandalo della libertà che esso rappresenta e di cui spesso si vergogna. Questa illusione è la matrice comune dei nemici interni ed esterni dell'Occidente. Dalla necessità di non disturbare la "specificità socio-culturale" di chi ci vuole morti traggono spunto tutti quelli che, in buona o mala fede, negano il nostro diritto a difenderci.

E di questa intrinseca debolezza delle società occidentali approfittano oggi i fanatici dell'Islam, e domani i "pragmatici" di un ordine geopolitico alternativo a quello fondato sulla supremazia del commercio libero, della scienza, dell'innovazione tecnologica e dell'educazione, che della libertà occidentale sono il prodotto (ogni riferimento a Russia, Cina, Venezuela et similia è puramente voluto).

Piante le vittime dell'attentato alla redazione di Charlie Hebdo, la soluzione non sarà dichiarare guerra a questo o quel gruppo etnico-religioso, bensì occuparsi costantemente delle cose del mondo esterno al nostro perimetro di libertà, sconfiggendo il demone di chi lo sabota dall'interno. E' molto difficile ma è ineludibile.

Serviranno i missili e le pallottole per difenderci ma, soprattutto, servirà lo scandalo della libertà – quella incarnata da tante donne islamiche, dalla scuola e dal commercio – per attaccare il fondamentalismo, di qualunque ispirazione esso sia, dove esso nasce.