L'Italia diventerebbe più povera e meno sovrana. In Europa si affermerebbe l'interventismo nazionalista, a danno di tutti. Strade dedica la monografia di aprile all'euro, e alle illusioni di chi vorrebbe abbandonare la moneta unica. Attenti a quello che desiderate, potrebbe drammaticamente avverarsi.

photo1

- Mario Seminerio - Uscire dall’euro? Attenti a quello che desiderate, potrebbe avverarsi
Con l'approssimarsi dell'immancabile appuntamento col destino, questa volta nella forma di elezioni europee, il teatrino della politica italiana ha trovato (o meglio, ritrovato) un tema che è semplicemente perfetto a fini di marketing elettorale, per la possibilità di costruire carriere politiche o come magico elisir per prolungarne altre che apparivano (in realtà, sono) irrimediabilmente trapassate.

- Amedeo Panci - In che modo siamo stati salvati dall’euro, e come siamo riusciti a dannarci da soli
E' possibile immaginare cosa sarebbe stato del nostro paese se non avessimo aderito alla moneta unica? I numeri, soprattutto quelli sui conti pubblici, parlano chiaro: l'Italia è stata letteralmente salvata dall'euro e dalla riduzione della spesa per interessi che è seguita alla sua introduzione. Un beneficio indiscutibile, che è stato gettato al vento durante il decennio successivo dalla politica italiana, che ora cerca capri espiatori.

- Riccardo Puglisi – Fuori dall’euro, il giorno dopo
Un venerdì sera qualsiasi, di qui a non molto. Il dado è tratto, l'Italia esce dall'euro e riconquista l'agognata sovranità monetaria. Ma prima ancora di trovare il tempo di chiedersi cosa farne, di questa benedetta sovranità, arrivano le prevedibilissime sorprese, a valanga. E il risveglio nel day after sarebbe tutt'altro che sereno.

- Davide De Luca – La leggenda nera del Fiscal Compact
In rete - e non solo - circola una leggenda secondo la quale le regole del Fiscal Compact ci costringeranno a tagliare la spesa pubblica di 50 miliardi ogni anno per i prossimi vent'anni. E' una leggenda sulla quale molti euroscettici, tra cui Beppe Grillo, stanno costruendo la loro propaganda. Ma, come per tutte le leggende, anche in questa non c'è praticamente nulla di vero.

- Federica Colonna – La salute pubblica in Grecia, tra incudine e martello
In Grecia si muore di austerity? Secondo uno studio della prestigiosa rivista medico-scientifica The Lancet il costo dei tagli alla spesa sanitaria pesano soprattutto sulle spalle dei cittadini. Sui quali però, sottolinenano i ricercatori, gravano anche anni di clientelismo, corruzione ed inefficienza. Tra la Troika e lo status quo, non c'è dubbio, i Greci meriterebbero di meglio.

- Simona Bonfante – Innamorarsi di una moneta
Il Dollaro è un main character di Hollywood, rispettato e ambìto in America certo più del voto. È la conversione monetaria dei valori costituzionali, d’altronde: libertà, prosperità, opportunità iconizzati in un biglietto verde. L'Euro invece è il caprio espiatorio perfetto.

- Daniele Venanzi – Esiste un’Europa delle opportunità, quella dei fondi che abbiamo sprecato per decenni
C’è un’Europa centro di potere, salotto di gruppi di pressione e bivacco di burocrati, non dissimile da Roma, Atene o Lisbona. C’è però anche un’Europa delle opportunità, che per decenni ha fornito alle regioni economicamente più arretrate gli strumenti finanziari per colmare il gap che le distanziava dalle aree più sviluppate. Chi per decenni ha sprecato o sottoutilizzato i fondi strutturali europei oggi fa dell'Europa l'alibi per le proprie responsabilità.

- Lucio Scudiero –  Quei giudici che non distrussero (né distruggeranno) l’euro
La Corte Costituzionale tedesca interpella i giudici comunitari sulla compatibilità degli acquisti OMT con il diritto europeo. E’ la prima volta che un simile rinvio pregiudiziale ha luogo, probabilmente per evitare una pronuncia che avrebbe rischiato di distruggere l’Unione Europea. Dove porterà il dialogo appena instaurato tra i due Tribunali da cui dipende il destino dell’euro?

- Editoriale di Piercamillo Falasca - Un sussidio di disoccupazione per i disoccupati d’Europa. Il volto buono che serve all’euro
L’Europa non è un’area monetaria ottimale, ma dismettere l’euro ci riporterebbe all’epoca dell’interventismo nazionalista. C’è bisogno di un salto in avanti, come quello proposto da Luigi Zingales: un welfare-to-work che sostenga i lavoratori (non gli Stati) e promuova la mobilità