Erano tutti federalisti, a parole. Eppure dopo la pasticciata riforma del Titolo V della Costituzione e lo zoppicante (per usare un eufemismo) federalismo fiscale, il tema è scomparso dall’agenda politica. Eppure di federalismo, o quantomeno di rapporti tra potere centrale e autonomie locali, bisognerà ricominciare a parlare. E’ da lì che Matteo Renzi dovrà partire per avviare il processo di riforma costituzionale che costituisce la base dell’accordo politico che lo ha condotto al governo.

federalismo fiscale

E’ per questo che Strade ha dedicato, al tema del federalismo che non c’è, che non c'è mai stato e che, forse, non ci sarà mai, una lunga monografia sul numero di marzo, da oggi disponibile su sito e app. Dodici articoli sulla "grande incompiuta" della Seconda Repubblica.

Questo il sommario:

Federalismo fiscale? L'attuazione è ancora un miraggio, di Simona Benedettini. A cinque anni dalla legge di attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione, la realizzazione del federalismo fiscale in Italia è ancora un miraggio. Quel complesso di riforme avrebbe dovuto promuovere la razionalizzazione della spesa pubblica e la responsabilizzazione degli amministratori della cosa pubblica: l'Italia è invece (ancora) il paese dei decreti "Salva Roma".

La Fabbrica di San Pietro del federalismo all'italiana, di Nicola C. Salerno.  Un percorso iniziato un ventennio fa e mai terminato, una gestazione interminabile che ha lasciato incompiuta l'impalcatura istituzionale del nostro paese e aperto enormi contraddizioni. E' la storia del federalismo all'italiana, a cavallo tra l'ideologia e la realtà.

Chi va a Roma si Lega alla poltrona, di Carlo Stagnaro. La Lega è il partito della spesa pubblica e dell'irresponsabilità fiscale: chiede assistenzialismo e protezionismo, chiede interventismo pubblico nell'economia e difende ogni e qualunque sovrastruttura statale, parastatale e affini. Diceva di volere meno leggi e oggi vuole più vincoli. Diceva di volere meno tasse e oggi vuole più spesa. Voleva salvare il nord dalle cattive abitudini del sud, e ha contribuito a trasformare il nord in un grande sud.

Titolo V, il rischio della riforma è il "dilettantismo costituente", di Giacomo Canale.  Dopo l'ubriacatura federalista, la riforma del regionalismo sembra preludere a una repentina marcia indietro. Le Regioni nate tardi e male (nel 1970) in funzione occupazionale e riformate in fretta e peggio (nel 2001) in funzione elettorale, sono un problema costituzionale sempre più complicato e la riforma del Titolo V non può diventare l'ennesimo esercizio di "dilettantismo costituente" da parte del nostro legislatore.

Bastoni e carote nel federalismo fiscale, di Riccardo Puglisi. In Italia è stato affrontato superficialmente, come una questione secondaria, o liquidato come un'effimera moda, ma il federalismo fiscale in realtà è molto di più. Vediamo perché.

Quali competenze per il nuovo Senato? di Luca Martinelli. E se il "problema" della riforma del Senato fosse più "politico" di quanto si crede? Per risparmiare, non basta tagliare il numero di senatori: bisogna scegliere che tipo di Senato vogliamo. Magari un Senato che si occupi del rapporto fra Stato centrale ed Enti locali, come avviene in gran parte dell'Europa occidentale.

I "nuovi" senatori è meglio eleggerli. E pagarli, di Carmelo Palma. Il Bundesrat all'italiana dovrebbe essere, secondo Renzi, un'assemblea di sindaci e governatori. Ma fare del Senato l'ennesimo ente inutile e sperare che serva a qualcosa è francamente troppo. Meglio abolirlo, o ripensare seriamente il suo ruolo costituzionale, senza sacrificarne la rappresentatività democratica.

Il decentramento della contrattazione collettiva, una sfida strategica, di Amedeo Panci. La sussidiarietà non è soltanto il principio ispiratore del federalismo. Ha implicazioni importanti in tutti i contesti dove la libertà individuale si intreccia con meccanismi decisionali e con azioni di carattere collettivo, come le relazioni industriali e la contrattazione collettiva.

Cuneo fiscale: precedenza al taglio dell’Irap e dei sussidi alle imprese, di Diego Menegon. La riduzione delle tasse su impresa e lavoro, proposta dal nuovo governo a guida Renzi, non è certamente un'idea nuova. Semmai è diventata più urgente. Solo il taglio consistente del cuneo fiscale e un profondo ripensamento della tassazione d'impresa può ridare fiato a una economia pesantemente fiaccata dalla crisi.

La devolution dei diritti. Perché il federalismo funziona anche sui temi etici e civili, di Marco Faraci. In Italia ha sempre avuto scarsa fortuna l'idea che il federalismo potesse inaugurare una competizione tra territori anche sui temi eticamente sensibili che, secondo un malinteso concetto di uguaglianza, dovrebbero invece trovare sempre una "soluzione" nazionale. Eppure l'esperienza di altri Paesi dimostra che questa strada è percorribile e ha esiti tendenzialmente liberali.

Rottamare l'Europa per salvare l'Europa, di Simona Bonfante. Oggi più che mai il bisogno di identità europea è forte. Senza un vero cambiamento, però, l'europeismo è destinato a rimanere di maniera e ad affondare nel mare, sempre più vasto e tempestoso, dell'antipolitica. La soluzione? "Rottamare" le sovrastrutture burocratiche che ci allontanano dal vero obiettivo, gli Stati Uniti d'Europa.

Venti di secessione tranquilla soffiano in Europa, di Marco Faraci. Europa in bilico, tra centralizzazione ed indipendentismi. Negli ultimi anni, in parte anche a causa dei contraccolpi della crisi economica, gli equilibri istituzionali dell'Europa occidentale si sono fatti più fragili e la sensazione è che, per molti versi, il continente si trovi, in questo momento, in un punto di equilibrio instabile.