Stamattina i romani si sono svegliati con la notizia che il film di Sorrentino che celebra la Grande Bellezza della loro città, è stato premiato con l’Oscar.

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Le notizie che avevano accompagnato, negli ultimi giorni, le giornate dei romani non erano state altrettanto confortanti: avevano appreso che all’AMA mille (1000!) impiegati non si presentano ogni giorno a lavoro, e che all’ATAC riescono a fare addirittura di meglio, con 1400 assenteisti quotidiani. Avevano ascoltato le sconcertanti parole del Sindaco Ignazio Marino che aveva minacciato di usarli come ostaggi nella trattativa per il decreto Salva Roma e si erano dovuti sorbire le legittime proteste dei concittadini del resto del paese, per i quali non si apprestano decreti di salvataggio ad hoc. E proprio ieri, come ciliegina sulla torta, erano venuti a conoscenza che in molte zone di Roma Nord l’acqua non sarà potabile fino a dicembre.

Mentre riscuoteranno la tassa di soggiorno, intesa (testuale) "come sostegno economico all’impegno della città nell’organizzare i servizi urbani" con la "finalità di garantire ai turisti la migliore e più efficiente accoglienza", i gestori delle attività ricettive di quei quartieri dovranno ricordare ai loro ospiti di non toccare l’acqua del rubinetto. In alta e altissima stagione. Un po’ come a Mombasa, per capirsi. 

Nel frattempo è partito il conto alla rovescia per la prima dichiarazione idiota del politico capitolino di turno, che segnalerà come il successo agli Oscar rappresenti una straordinaria opportunità promozionale per il turismo nella Capitale. Roma da bere.