Tempo di previsione per il Fondo Monetario Internazionale: secondo il World Economic Outlook appena pubblicato, la buona notizia è il rafforzamento dell'attività economica globale nel 2013 (che più 3% rispetto al 2012), leggermente migliore di quanto già anticipato lo scorso ottobre. Le cose dovrebbe migliorare ulteriormente nel prossimo biennio (soprattutto in virtù della ripresa nelle principali economie avanzate, Stati Uniti in primis), con il 2014 in crescita del 3,7% e il 2015 al 3,9.

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L'area dell'euro é vicina alla svolta, dalla recessione alla ripresa. Il 2014 e il 2015 dovrebbero far registrare un prodotto interno lordo in aumento annuo rispettivamente dell'1% e poi dell'1,4%. La ripresa sarà però asimmetrica, più forte in Germania e più modesta nelle economia ancora sotto stress come l'Italia e la Spagna. Si legge nel rapporto a tal proposito: "Alto debito, sia pubblico che privato, e la frammentazione finanziaria dovrebbero trattenere la domanda interna, mentre le esportazioni dovrebbero contribuire ulteriormente alla crescita".

Secondo il Fondo, sarebbe prematuro un cambiamento di rotta rispetto all'attuale politica monetaria accomodante della Fed e della BCE, considerata la bassa inflazione e il consolidamento fiscale ancora in atto. Anzi, a detta dell'istituto internazionale, proprio l'Eurotower dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di misure aggiuntive, come l'erogazione di liquidità a lungo termine e prestiti mirati, per rafforzare la domanda e "riparare i bilanci delle banche". E' poi fondamentale per rilanciare la fiducia del mercato del Vecchio Continente "completare l'unione bancaria unificando sia la supervisione che gli strumenti di risoluzione delle crisi".

Problemi diversi, ma altrettanto delicati, anche per i paesi emergenti, con una domanda interna molto ridotta, esposti ad una estrema fragilità dei mercati finanziari e caratterizzati da politiche monetarie e fiscali poco trasparenti e coerenti.

weo jan2014