liu xiaobo

La morte di Liu Xiaobo è una notizia triste, la sua proposta politica, che gli ha meritato il premio Nobel per la Pace e una lunga e ingiusta detenzione nelle carceri cinesi, può ancora rivelarsi profetica.

Havel ha costruito, durante lunghi anni di prigionia e dissidenza politica, l’idea democratica che avrebbe poi avuto la fortuna di interpretare in prima persona, dopo la caduta del Muro. L’Havel cinese Liu Xiaobo non ha avuto questa fortuna, ma la strada che egli ha indicato - quella della piena modernizzazione civile e democratizzazione istituzionale - è la sola che potrà consentire al suo straordinario Paese di esprimere fino in fondo tutte le potenzialità economiche, culturali e civili di cui dispone.

La Cina che si apre al mondo, anche mettendo basi militari al di fuori dai propri confini; la Cina che si propone come un partner strategico per gli Stati e per i grandi player dell’economia globale; la Cina che vuole guidare, sicuramente per interesse, vedremo se per convinzione, una globalizzazione da regolare e non da bloccare... Questa Cina ha bisogno di un’economia e di una finanza libere, cioè libere di raccogliere e scambiare informazioni e di fornirle a clienti e mercati. E per far questo ha bisogno di una società libera. Una Cina che tiene chiusi, come con il coperchio di una pentola a pressione, il diritto e la libertà di informare e criticare, di discutere pubblicamente e di competere - sui temi economici, come su tutto il resto - fallirebbe alla lunga nel suo intento di diventare un Paese guida.

Ma anche in previsione di questa naturale spinta all’apertura politica le grandi democrazie, imperfette ma libere nella forma nella sostanza - India, USA e soprattutto UE - non possono e non debbono abbandonare al loro destino i cinesi che chiedono l’apertura politica per l’oggi. Senza ostilità, ma con decisione. Senza interferenze, ma con efficacia. Abbiamo la responsabilità di non sottostare al paradigma “affari o diritti umani” perché si può continuare a sviluppare l’interdipendenza economica senza cedere al relativismo culturale e politico.

La Cina sarà troppo importante per gli europei del futuro per disinteressarsi di quanto accade oggi in Cina a chi chiede libertà.