beppe grillo

L’idea geniale è apparsa sul Blog di Beppe Grillo come soluzione per salvare capra e cavoli, stampare moneta ma anche no, uscire dall’Euro ma anche restarci, garantire i nostri creditori ma anche fotterli: dare corso a una “moneta fiscale” che affianchi l’euro e permetta di rilanciare gli investimenti senza violare i trattati e gravare sul debito. Come no.

Si tratterebbe di Certificati di Credito Fiscali, ovvero di veri e propri titoli di Stato emessi con lo scopo di svolgere la funzione - per molti versi - di una vera e propria valuta circolante. Sostanzialmente, delle promesse di pagamento: non possiamo stampare gli Euro berché la BCE, matrigna, ce lo impedisce? Stamperemo la “moneta fiscale”, e con questa rilanceremo gli investimenti, sosterremo il reddito degli italiani, faremo scorrere latte e miele dalle fontane. Poi dopo restituiremo il loro valore in Euro. Promesso. Bello no?

Se ne era già parlato al tempo in cui le banche Greche erano rimaste all’asciutto di Euro - dopo il referendum di Tsipras, ricorderete - e il governo ellenico doveva scegliere se tornare sui propri passi accettando le condizioni dei creditori che avrebbero reso sostenibile il debito pubblico e autorizzato quindi la BCE a tornare a pompare liquidità nel sistema creditizio, oppure inventarsi di sana una pianta una nuova moneta svalutata e precipitare nell’inverno nucleare del dopo-Euro. La soluzione dei “pagherò” era stata ventilata proprio come versione edulcorata di questa nuova valuta, ma per fortuna l’idea fu accantonata in tempo.

Un tentativo del genere era stato fatto in California nel 2009, e le banche si rifiutarono perfino di accettare questi titoli, prima che venissero frettolosamente ritirati appena due mesi dopo la loro emissione, e ancora prima in Argentina, nello Stato di Buenos Aires, dove il nome che fu dato a questo tipo di esperimento è sinistramente evocativo: patacònes.

Trattandosi di titoli di debito, l’emissione dei patacònes di Grillo appesantirebbe il debito pubblico, rendendolo ancor meno sostenibile e quindi rendendo ancora più plausibile, agli occhi degli operatori economici e finanziari (ma anche agli occhi di tutti noi) la possibilità del default dell’Italia e della sua uscita dall’euro. Il valore di una moneta, volenti o nolenti, non è stabilito per legge, ma è dato dalle aspettative di solidità che tutti noi le attribuiamo. Per cui puoi anche emettere patacònes al cambio di uno a uno con l’Euro, ma poi saremo tutti noi, giorno per giorno, a stabilire quanti patacònes ci vorranno per avere in cambio un Euro, a seconda delle aspettative che riterremo plausibili a proposito della restituzione del suo controvalore.  

Il meccanismo, semplificato, sarebbe questo: emettiamo patacònes perché non possiamo stampare Euro, emettendoli aumentiamo ancora di più il nostro debito, rendendo sempre più vane le speranze che i patacònes potranno mai essere riconvertiti in Euro. Quindi il valore dei patacònes si abbassa sempre di più, diventando così la moneta svalutata dei poveri, come nelle vere repubbliche delle banane. Complimenti per l’ideona.

Ancora più semplice ed esplicito l’esempio usato su Facebook da Marco Bollettino:

 

Di Maio: "Ehi grande idea la moneta fiscale, è complementare all'Euro e ci puoi pagare le tasse!"

Pensionato: "Ideona davvero! Ci possiamo finanziare un sacco di cose!"

Di Maio: "Certo! Eccoti 1500 Casaleggi!"

Pensionato: "Grazie! Che cosa sono 'sti 1500 Casaleggi? Un regalo?"

Di Maio: "No, è la tua pensione"

Pensionato: "Ma io non li voglio i Casaleggi!"

Di Maio: "Tranquillo, un Casaleggio vale come un Euro, perché lo puoi usare per pagare le tasse. Garantisce Beppe".

Pensionato: "Vero! Grazie! Grandissima idea! Lo accetteranno tutti".

Poco dopo...

Pensionato: "Buongiorno!"

Negoziante: "Buongiorno! Cosa desidera?"

Pensionato: "Un chilo di pane, 2 etti di prosciutto e una lattina di birra".

Negoziante: "Fanno 8 euro, grazie".

Pensionato: "Pagherei in Casaleggi".

Negoziante: "Certo, ma io accetto solo pagamenti in Euro".

Pensionato: "Ma è una moneta fiscale, ci paghi le tasse!"

Negoziante: "Appunto, ci paghi le tasse, non il prosciutto. La moneta legale è l'Euro, quindi fanno 8 Euro. Anzi guardi, proprio perché è lei e mi sta simpatico le vengo incontro: 8 Euro oppure 80 Casaleggi".

Pensionato: "Ma è un furto!"

Negoziante: "Certamente. È un furto compiuto da chi le ha pagato la pensione in Casaleggi".

 

@giordanomasini