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Matteo Renzi rilancia l’idea dell’assegno di disoccupazione europeo. Non ne approfondisce le modalità di erogazione né la filosofia di concessione ma si può immaginare faccia testo la proposta già avanzata nel 2015 dal Ministro Padoan.

L'assegno di disoccupazione europeo, tuttavia, presuppone la messa in comune delle politiche per il lavoro e il welfare, delle politiche previdenziali e della formazione professionale; di standard, strumenti, organismi di controllo europei - non nazionali, non italiani, non renziani.

Per fare l’assegno di disoccupazione europeo serve aver devoluto alla Commissione europea l’indirizzo politico e al Parlamento europeo la podestà legislativa in materia di welfare e mercato del lavoro comune. Vogliamo misure europee per la disoccupazione? Bene, facciamo regole europee comuni e uniche in tutta Europa. Non più il mercato del lavoro ed il welfare francese, tedesco, scandinavo, italiano ma il mercato del lavoro e del welfare europeo.

Avremo di conseguenza i centri per l'impiego con standard, organizzazione e gestione europei - non nazionali. Un sistema pensionistico con regole comuni e garanzia finanziaria comune - ed evidentemente non più privilegi parziali, ma diritti comuni. Un sistema unico dei contratti di lavoro in Europa, un diritto del lavoro europeo unico, un diritto unico alla formazione professionale ed un sistema unico di professionalizzazione europeo.

E a quel punto servirebbero anche scuole europee, almeno come offerta opzionale aggiuntiva alle scuole pubbliche nazionali, e quindi un diritto allo studio europeo comune per tutti gli allievi d’Europa - test di valutazione comuni compresi.

Solo dopo aver integrato le politiche potremo integrare anche gli strumenti, e dunque avere un assegno europeo di disoccupazione. O meglio, un assegno europeo di disoccupazione che non sia solo una specie di risarcimento sociale che gli stati nazionali strutturalmente incapaci di provvedere da sé pretendono in extremis di ricevere dall’Europa - Europa a cui contemporaneamente gli stessi stati nazionali, Italia renziana e Francia macronista comprese, negano la facoltà di dotarsi di poteri sovranazionali congrui.

Non c'è problema italiano che non abbia soluzione europea. O meglio, non c’è problema italiano che abbia altra soluzione se non una soluzione europea. E non c'è soluzione europea che non chiami ancora più Europa, più integrazione, più cessione di sovranità - dalla sterilità nazionale alla fecondazione europea.

La politica nazionale come risposta ai cambiamenti sociali - che sono di matrice globale - non può che essere improduttiva, vana, farlocca. Stalkerare il Ministro Padoan è un cristallino esempio di questa vacuità. 

@kuliscioff