Pasticche drogaDopo la morte, probabilmente dovuta all'assunzione di droghe chimiche, di un ragazzo sedicenne al Cocoricò di Riccione, altri casi analoghi, che nelle scorse estati avrebbero sì e no avuto diritto a una colonnina in cronaca locale, hanno conquistato le prime pagine dei quotidiani nazionali e le aperture dei telegiornali. Sotto accusa sono finiti, di volta in volta, la "cultura dello sballo" non meglio definita, le discoteche, il lassismo della società postmoderna, la crisi, la mancanza di valori, i genitori, le istituzioni, la politica, la scuola e una serie di altri eterogenei elementi.

In fondo, ogni estate ha il suo tormentone, e a quella 2015 è toccata l' "emergenza ecstasy": i dati però indicano che, come spesso accade, per quanto alcuni singoli episodi possano addolorare e spaventare, in questi anni non c'è stata nessuna ecatombe di giovani causata dalle droghe chimiche, ma anzi, al contrario, le morti per droga sono diminuite esponenzialmente sia in senso assoluto che relativo.

Secondo la relazione annuale del governo al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, riferita al periodo 2013/primo semestre 2014, "i decessi per intossicazione acuta da stupefacenti in Europa e in Italia hanno subito un'impennata negli anni ottanta e primi anni novanta. Dal 1997 al 2002, in Italia, il trend della mortalità evidenzia un andamento progressivamente decrescente, con molta probabilità dovuto all’aumento della disponibilità in quegli anni delle strutture che forniscono servizi terapeutici e alla diversificazione delle scelte delle sostanze stupefacenti da parte dei consumatori. Nel periodo successivo, dal 2003 al 2009, il trend si stabilizza a valori lievemente superiori. Nell’ultimo triennio (2010-2012) il trend indicizzato risulta più stabile".

"Per circa il 45% dei decessi registrati nel 2013 non è stato possibile rilevare la sostanza presunta che ha determinato il decesso": questo significa essenzialmente che, in questi casi, la sostanza assunta non era soltanto una, e a causare la morte è stato probabilmente un mix di alcol e altri stupefacenti, oppure che una sostanza ha agito in maniera imprevista a causa di una condizione fisica non ottimale, come peraltro potrebbe essere accaduto nel caso di uno dei ragazzi troppo frettolosamente classificati dalla stampa nostrana come vittime della "cultura dello sballo". (EDIT: due giorni dopo la pubblicazione di questo articolo, personale medico qualificato ha accertato che, nel caso citato, non c'è stata nessuna assunzione di droga e la morte del giovane Lorenzo in una discoteca salentina è stata causata esclusivamente da una malformazione cardiaca.)

"Nel 42,4% circa dei casi il decesso è stato ricondotto, con ragionevole sicurezza, all'eroina, nell'8.4% circa alla cocaina, nel 3.8% al metadone e nel restante 2.4% ad altre sostanze (amfetamina, barbiturici, hashish). L’eroina si conferma, quindi, lo stupefacente che causa il maggior numero di decessi. Nel 2013 l'età media dei decessi per l'eroina è stata di 40 anni circa, mentre per la cocaina risulta pari a 38 anni. Si rileva, inoltre, una tendenza all'aumento dell'età media al decesso".

Il dato davvero clamoroso, però, è questo: "si registra ormai da tempo un trend in decremento dei decessi droga correlati, con una riduzione più elevata in Italia rispetto agli altri Stati europei. A fronte di 1.002 decessi riscontrati nel 1999, sono stati rilevati solo 344 decessi nel 2013". Insomma, muoiono di "intossicazione acuta droga-correlata" sempre meno persone, a un’età sempre più avanzata e, nella maggioranza dei casi accertati, di eroina e non di "pasticche".

La nuova relazione, con i dati del 2014 e del primo semestre 2015, dovrebbe uscire a breve, e aggiorneremo queste pagine non appena sarà disponibile; tuttavia, il trend avviato ormai da un quindicennio sembra consolidato, e i dati sono più o meno omogenei da un anno all'altro.

Far passare il concetto, completamente contraddetto dalla realtà dei dati, che a morire di overdose in Italia siano sempre più persone, in primo luogo giovanissimi che - a causa del pericoloso gender o di vent'anni di berlusconismo, a seconda dell'orientamento politico di chi scrive - si "calano" strane pasticche, non aiuta a informare davvero o a risolvere qualche problema, né serve a responsabilizzare qualcuno, ma è soltanto funzionale a rendere ancora più ideologico e inutile il dibattito politico di questo disgraziato Paese.